23 ottobre: gli ungheresi non hanno mai rinunciato alla libertà
Nonostante le prove e le tribolazioni della prima metà del 20° secolo, gli ungheresi non hanno mai rinunciato alla libertà, ha detto sabato il capo di gabinetto del primo ministro a Budapest, alla vigilia dell'anniversario della rivoluzione del 1956.
Gli eroi del 1956 volevano una patria libera non solo per se stessi ma anche per le generazioni a venire, ha detto Gergely Gulyás in una commemorazione all'Università di Tecnologia ed Economia di Budapest. Il patriottismo impone compiti diversi in ogni epoca, ha affermato il ministro. Nel 1956, i patrioti dimostrarono amore per la loro patria impugnando le armi, combattendo contro la dittatura e sacrificando la propria vita, disse.
“Oggi, a nostra volta, stiamo vivendo tempi meno difficili ma non per questo meno fatali, in cui non abbiamo più bisogno delle molotov per affermare i nostri interessi. Sarebbe sufficiente se gli attori pubblici ungheresi amassero il loro Paese più della misura in cui odiano il governo liberamente eletto", ha detto amaramente.
Rivolgendosi ai giovani ungheresi e ucraini della Transcarpazia presenti alla commemorazione, Gulyás ha affermato che il modo in cui l'Ucraina ha trattato gli ungheresi etnici negli ultimi anni non darebbe motivo all'Ungheria di esprimere solidarietà all'Ucraina, ma l'Ungheria ha tutte le ragioni per aiutare un paese che sta difendendo eroicamente la sua libertà e sovranità.
"La nazione del 1956 può solo dire che coloro che stanno combattendo per la loro libertà e indipendenza nazionale sono amici e protetti dell'Ungheria", ha detto.
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Fonte: MTI
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Commenti
Il 23 ottobre è il giorno della memoria. È il giorno in cui gli ungheresi onorano i giovani coraggiosi che resistettero ai carri armati, i contadini che portavano cibo nella capitale e lo distribuivano gratuitamente. È anche un riferimento storico che la libertà è importante e nessuna dittatura o oppressione straniera è accettabile. Che questa sia una lezione per il popolo ungherese che coloro che stanno tradendo il paese a Bruxelles, saranno ritenuti responsabili di aver tradito il paese e saranno esiliati.
I miei nonni avevano 20 anni in fuga dalla rivolta, sono venuti nel Regno Unito, anche mia nonna non parlava inglese.