CNN: La Corte Suprema degli Stati Uniti valuta la possibilità di un percorso legale per i sopravvissuti all'Olocausto per reclamare i beni rubati in Ungheria

La Corte Suprema sta valutando un caso cruciale sulla possibilità per le vittime dell'Olocausto di citare in giudizio l'Ungheria presso i tribunali statunitensi per i beni confiscati durante la Seconda guerra mondiale, innescando un dibattito sull'immunità sovrana e sui limiti del contenzioso internazionale.

Le famiglie possono fare causa all'Ungheria?

As CNN report, la Corte Suprema ha espresso scetticismo sul fatto che le vittime dell'Olocausto e le loro famiglie possano citare in giudizio l'Ungheria presso i tribunali degli Stati Uniti per i beni rubati durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante un'udienza di martedì, giudici di tutto lo spettro ideologico hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che consentire tali casi potrebbe aprire le porte a simili contenziosi internazionali.

Il caso, che è stato in discussione per quasi 15 anni, verte sulla questione se si applichi un'eccezione alla regola contro le azioni legali contro governi stranieri. I querelanti sostengono che Ungheria sequestrarono i loro beni durante l'Olocausto, utilizzando in seguito i proventi in transazioni statunitensi, collegando così il caso alla giurisdizione americana. Tuttavia, i giudici sembravano divisi sulle implicazioni più ampie, senza che dalla sessione emergesse un chiaro consenso.

Corte Suprema degli Stati Uniti
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Un labirinto di domande e preoccupazioni

La Corte Suprema ha deliberato se un'eccezione all'immunità sovrana consenta alle vittime dell'Olocausto di citare in giudizio l'Ungheria presso i tribunali statunitensi per i beni sequestrati durante la seconda guerra mondiale. L'immunità sovrana protegge in genere le nazioni da tali cause legali, ma la legge statunitense include un'eccezione per i casi che coinvolgono beni espropriati legati alla Stati Uniti. Le famiglie sostengono che i fondi ottenuti dall'Ungheria liquidando beni rubati sono stati spesi in parte negli Stati Uniti, giustificando l'eccezione. Tuttavia, il giudice capo John Roberts e il giudice Brett Kavanaugh hanno espresso scetticismo, mettendo in discussione la portata dell'eccezione e sollevando preoccupazioni sulle ripercussioni di politica estera. Kavanaugh ha osservato che nessun'altra nazione consente tali cause legali, sottolineando le potenziali ramificazioni internazionali della sentenza.

Rintracciare i fondi attraverso decenni di transazioni?

La Corte Suprema ha mostrato riserve su linee ideologiche diverse in merito alla causa intentata dalle vittime dell'Olocausto contro l'Ungheria per i beni espropriati. Il giudice Sonia Sotomayor ha messo in dubbio la plausibilità di tracciare i fondi attraverso decenni di transazioni, descrivendola come una "finzione". I giudici Elena Kagan e Samuel Alito hanno espresso preoccupazioni sul fatto di consentire a nazioni straniere di eludere il controllo mescolando beni rubati con fondi generali, con Kagan che ha avvertito che ciò potrebbe creare una "roadmap" per l'impunità.

Alito ha minimizzato i timori di cause legali reciproche contro gli Stati Uniti, mentre il giudice Brett Kavanaugh ha sollevato preoccupazioni circa l'esposizione a rivendicazioni storiche. Il caso, Ungheria contro Simon, originariamente depositato nel 2010 e precedentemente esaminato dalla Corte Suprema, è tornato in seguito a una sentenza della corte d'appello federale a favore delle famiglie. Una decisione finale è prevista per il prossimo anno.

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  1. Le decisioni della Corte Suprema degli Stati Uniti non sono vincolanti in Ungheria. Chi è effettivamente responsabile del sequestro di proprietà dei sopravvissuti all'Olocausto? Soros ha detto di aver partecipato ai sequestri di proprietà con il suo padrino. I sopravvissuti all'Olocausto dovrebbero perseguire la famiglia Soros.

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