Il presidente della Croazia in Ungheria – Grabar-Kitarovic chiede di rafforzare la cooperazione dell'Europa centrale
Budapest (MTI) – L'“ala” centroeuropea dell'Unione Europea e della NATO dovrebbe essere rafforzata, così come la cooperazione tra i paesi della regione, ha detto mercoledì a Budapest la presidentessa croata Kolinda Grabar-Kitarovic.
La Croazia e l'Ungheria, due paesi con storia e tradizioni condivise, dovrebbero dare l'esempio nelle relazioni di buon vicinato, ha affermato Grabar-Kitarovic in una conferenza tenuta all'Università Corvinus di Budapest.
La presidentessa ha espresso il suo malcontento nei confronti della recente politica estera del suo paese e ha affermato che il governo croato non ha notato non solo le sfide che deve affrontare, ma anche le opportunità che si trovano nell'UE e nella cooperazione europea.
Grabar-Kitarovic ha osservato che il PIL medio pro capite dei paesi dell’Europa centrale che si trovano tra il Baltico e il Mar Adriatico ammonta al 45% della media dell’UE, il che, secondo lei, è un segno che questi paesi devono lavorare insieme poiché “hanno una lunga strada da percorrere” in termini di sviluppo economico. Ha sottolineato l'importanza della sicurezza energetica, sviluppando progetti di infrastrutture energetiche nord-sud che facilitino i flussi inversi nella regione, collegando il terminale del gas GNL in Croazia a quello in Polonia e consentendo i flussi inversi del gas tra Croazia e Ungheria.
La presidentessa ha sottolineato che non sta spingendo per la creazione di una nuova istituzione o per l'espansione del Gruppo Visegrad, ma piuttosto per una “piattaforma” informale che colleghi i paesi tra le acque del Baltico e dell'Adriatico.
Grabar-Kitarovic in una conferenza tenuta all'Università Corvinus di BudapestGrabar-Kitarovic ha affermato che all’UE manca una strategia per gestire la crisi migratoria in Europa. Ha affermato che l’UE deve trovare soluzioni a lungo termine alla crisi e anche affrontarne le cause, come le guerre, il terrorismo e la povertà in Medio Oriente. Il presidente ha affermato che l'UE dovrebbe investire e fornire aiuti ai paesi di origine dei migranti. Ha detto che l’UE deve proteggere i suoi confini esterni, in particolare il confine marittimo greco-turco.
Grabar-Kitarovic ha parlato della recinzione ungherese al confine con la Croazia e ha detto che l'Ungheria ha il diritto di decidere come vuole proteggere i suoi confini e la sua sicurezza.
Ha affermato che i veri rifugiati in fuga dalla guerra devono ricevere aiuto, aggiungendo che la crisi dei migranti non è solo una crisi umanitaria ma un “problema più complesso” con aspetti economici e di sicurezza. Ha affermato che i migranti che attraversano le frontiere illegalmente, senza essere registrati e senza fornire le impronte digitali come previsto dalle norme europee, rappresentano un rischio per la sicurezza.
Grabar-Kitarovic ha sottolineato che Zagabria non è contraria all'immigrazione in sé, ma piuttosto all'attraversamento illegale delle frontiere, aggiungendo che occorre fare una chiara distinzione tra migranti economici e rifugiati.
La presidentessa ha detto che non vuole sigillare i valichi di frontiera ufficiali del suo paese, ma vuole semplicemente garantire che le autorità croate siano a conoscenza di tutti coloro che entrano nel paese.
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