Vice Primo Ministro: Tutti devono conoscere i crimini del comunismo
Ogni persona in Ungheria così come nel mondo intero dovrebbe essere consapevole dei crimini commessi dal comunismo, ha affermato il vice primo ministro Tibor Navracsics nella rivista mensile del servizio pubblico (chiamata 'Közszolgálat') pubblicata questo giovedì; per quanto riguarda gli obiettivi della Commissione sulla memoria nazionale, l'organismo che esplora i precedenti meccanismi di potere durante la dittatura comunista.
Ai sensi delle leggi codificate lo scorso dicembre sulla Commissione sulla memoria nazionale, le ex vittime del servizio di intelligence statale ora hanno il diritto di rendere pubblici i nomi dei loro agenti di sorveglianza. Il signor Navracsics lo considera un enorme, anche se tardivo, salto verso la verità.
Inoltre ha aggiunto di comprendere l'affermazione dei partiti di opposizione che insiste sul fatto che tutto ciò che riguarda l'oppressione comunista dovrebbe essere reso pubblico e la decisione non dovrebbe essere lasciata alle vittime. Anche se il ministro della pubblica amministrazione e della giustizia ritiene che la decisione del governo sia giusta, per via dei diritti civili delle persone che sono state sorvegliate. Dovrebbero essere in grado di decidere sulla pubblicità dei dati che vengono a conoscenza. Ha sottolineato, “siamo consapevoli che con questa legge di azione non arriverà la totale libertà di informazione, ma dobbiamo tenere presente che tali informazioni sulle vittime, come malattie, questioni private e comportamenti sessuali, sono non nell'interesse del pubblico”.
Per il ministro è un grande mistero che nel 1990, durante il periodo di transizione, questi documenti contenenti i nomi degli agenti dell'intelligence e dei comandanti della sicurezza dello Stato, non siano stati resi disponibili – vuoi per il comportamento prudente del primo governo eletto, vuoi per le reti sopravvissute al regime comunista stabilimento era ancora funzionante all'epoca. Da ciò Navracsics ritiene che la legittimità morale del cambiamento democratico avrebbe dovuto essere assicurata dalla pubblicità dei fascicoli e dalla dichiarazione della raffica nel 1956 come crimine contro l'umanità. Ha ricordato che quest'ultimo non è stato consentito dalla decisione della Corte costituzionale durante la transizione, poiché ha dichiarato prescritti quei reati.
Navracsics ha sottolineato che la Commissione sulla memoria nazionale lavora a lungo termine, quindi l'istituzione dell'organismo non fa parte della campagna elettorale e che “come i crimini dei regimi nazisti sono stati coperti in dettaglio, così ogni persona in L'Ungheria e nel mondo siate consapevoli dei crimini del comunismo”.
Ministero della Pubblica Amministrazione e della Giustizia
Fonte: http://kormany.hu/
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