I paesi dell'UE concordano sulla revoca coordinata e non discriminatoria del divieto di viaggio
Venerdì i ministri dell'Interno europei hanno convenuto che le restrizioni di viaggio imposte per arginare la pandemia di COVID-19 dovrebbero essere abolite in modo coordinato e non discriminatorio.
Durante una videoconferenza che si è tenuta nell'ambito della Presidenza croata del Consiglio dell'Unione europea (UE), i ministri hanno rilevato che l'epidemia di coronavirus ha minacciato alcune delle basi dell'UE, come il mercato unico europeo e la libertà di movimento.
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Gli Stati membri dell'UE hanno gradualmente allentato o abolito le misure restrittive imposte a livello nazionale o regionale. Nelle ultime settimane alcuni paesi hanno aperto le frontiere ad altri cittadini, ma non c'è stato un accordo globale a livello di UE.
I ministri hanno discusso i tempi previsti entro i quali i controlli alle frontiere saranno aboliti una volta che la situazione sanitaria in un determinato Stato membro lo renderà possibile, ma non hanno menzionato alcun calendario.
Hanno anche discusso la procedura per tornare al pieno funzionamento dello spazio Schengen.
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"Il pieno funzionamento dello spazio Schengen e la libera circolazione delle persone sono di fondamentale importanza per la ripresa economica e per l'Unione europea in generale", ha affermato in un comunicato il ministro dell'Interno croato Davor Bozinovic.
Gli Stati membri dell'UE hanno anche espresso le loro opinioni sulla possibile revoca delle restrizioni in vigore per i cittadini di paesi terzi e sui criteri e le misure in base ai quali le restrizioni sarebbero state revocate.
Fonte: Xinhua
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