La Corte europea dei diritti dell'uomo si pronuncia a favore della madre ungherese sul figlio rapito
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che lo Stato ungherese dovrebbe risarcire una madre ungherese per il rapimento di suo figlio, secondo la sentenza annunciata martedì a Strasburgo.
La sentenza riguarda il caso di Edina Tóth il cui marito nel 2004 ha rapito il figlio di due anni ed è rimasto con lui in un luogo sconosciuto per dieci anni.
Il bambino è stato recuperato nel 2014, anno in cui l'allora ex marito è stato trattenuto dall'ex marito police.
Secondo il tribunale, la ricorrente ha affermato che le autorità ungheresi non avevano eseguito la decisione giudiziaria che stabiliva il collocamento di suo figlio con lei e quindi non erano nemmeno riuscite a garantire il rapido ritorno di suo figlio dopo che suo padre lo aveva preso senza il suo consenso.
Il tribunale ha obbligato lo Stato ungherese a pagare al ricorrente 12,500 euro di danni e 3,800 euro di spese legali.
La sentenza può essere impugnata.
Fonte: MTI
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