Il ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha espresso a Mosca la speranza che un giorno tra l'Unione europea e la Russia venga ripristinata la cooperazione basata sul rispetto reciproco, che un tempo costituiva la base per la crescita economica a lungo termine.
Intervenendo ad una tavola rotonda alla Settimana dell'Energia Russa venerdì sera, Szijjartó ha affermato che la crescita economica europea un tempo si basava su una combinazione di tecnologia occidentale all’avanguardia e risorse energetiche orientali relativamente economiche. Ormai quel modello è andato in pezzi, ha detto.
Rispondendo ad una domanda, Szijjartó ha affermato che l’energia nucleare è la chiave per un’energia sicura, economica, equilibrata e sostenibile. L'ammodernamento della centrale nucleare ungherese nel Paks aumenterà la capacità di 2,400 megawatt e preverrà l'emissione di 17 milioni di tonnellate di biossido di carbonio, ha affermato.
L’Ungheria, ha detto, considera “inaccettabili” tutti gli “attacchi” all’energia nucleare, soprattutto perché le preoccupazioni europee “sono sempre basate sull’ideologia e prive di fatti”.
Oltre alla russa Rosatom, il progetto sfrutta tecnologie statunitensi, tedesche e francesi, ha affermato.
“Ciò dimostra che l’industria nucleare consente ancora una cooperazione internazionale basata sul pensiero razionale e sul rispetto”, ha aggiunto.
Szijjártó ha affermato che l’Ungheria non tollererà mai le sanzioni sull’energia nucleare.
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