Altri 50 milioni di persone possono recarsi nell'UE senza visto
As turizmusonline.hu Secondo quanto riferito, l'Unione europea ha deciso l'abolizione dell'obbligo del visto per i cittadini ucraini e georgiani.
Dopo lunghe discussioni, i rappresentanti degli Stati membri dell'Unione europea e i membri del Parlamento europeo hanno concordato di concedere ai cittadini ucraini e georgiani la libertà di visto, che però può essere sospeso in caso di emergenza o per motivi di emergenza. In questo modo 45 milioni di cittadini ucraini e 5 milioni di georgiani potranno entrare nello spazio Schengen senza visto.
Un'aggiunta interessante è che la maggior parte delle richieste di visto Schengen provengono dalla Russia: quasi 3.5 milioni di richieste sono state presentate da cittadini russi nel 2015 (e il tasso di rifiuto è il più basso, solo l'1.3%). Seguono i cinesi con quasi 2.4 milioni di richieste di visto (con una percentuale di visti rifiutati del 2.8%), seguiti dagli ucraini con 1.1 milioni di richieste e un tasso di rifiuto del 3.4%. Al quarto posto ci sono i turchi: nel 860,000 hanno presentato 2015 richieste di visto, di cui il 3.9% è stato respinto.
Come si potrà sospendere la libertà dei visti in futuro
La sospensione temporanea dell'esenzione dal visto può essere disposta su iniziativa della maggioranza semplice degli Stati membri o della Commissione europea, senza il coinvolgimento del Parlamento europeo. La modifica dovrà essere formalmente approvata dal plenum del Parlamento europeo e dal consiglio dei ministri.
La “pausa di emergenza” può essere utilizzata se, ad esempio, aumenta la pressione migratoria da uno dei paesi, o quando le persone provenienti da un paese si fermano più a lungo di quanto consentito dalla convalida del visto, e questo diventa un fenomeno di massa. Oltre a questo, un altro motivo può essere il fatto che un paese non accoglie gli immigrati.
La libertà di visto nei confronti di un paese terzo può essere ripristinata se esiste il pericolo di una violazione della pace a causa dei suoi cittadini o se la loro presenza mette in pericolo la sicurezza interna.
In caso di reintroduzione temporanea dell'obbligo del visto, la Commissione europea dovrebbe avviare discussioni immediate con il paese in questione per porre fine alla situazione provvisoria il prima possibile.
Robert Kalinák, ministro dell'Interno slovacco, ha affermato dopo l'accordo che il rispetto degli accordi è equilibrato ed è importante in termini di autenticità ed efficienza della politica dei visti dell'UE.
Foto: Wikimedia Commons
Copia editor: bm
Fonte: turizmusonline.hu
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