Spox del governo: sanzioni contro la Russia "senza effetto, dannose per noi"
Le sanzioni contro la Russia non hanno alcun effetto sulla guerra in Ucraina, ma danneggiano i Paesi che le hanno imposte, come dimostra l'aumento dei prezzi dell'energia, ha detto il segretario di Stato per la comunicazione e le relazioni internazionali al quotidiano austriaco Kurier, in un'intervista pubblicata giovedì.
“Questa guerra non avrebbe dovuto iniziare in primo luogo e dovrebbe finire il prima possibile. Il modo in cui c'è è attraverso un cessate il fuoco e colloqui di pace", ha detto Zoltán Kovács al giornale.
Attualmente, "non vinciamo nulla, stiamo solo perdendo". Le sanzioni stanno danneggiando l'economia e la sicurezza energetica deve essere una priorità, ha affermato.
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Mettendogli che il primo ministro Viktor Orbán aveva visitato regolarmente Mosca alla ricerca di accordi su petrolio e gas più economici, e che l'Ungheria dipende dalla Russia per l'ammodernamento della sua centrale nucleare, Kovács ha detto che "gli stretti legami politici che attribuisci al primo ministro e [russo Presidente Vladimir] Putin non esistono. Le relazioni non sono più strette di quelle tra Russia e Germania”.
La dipendenza dalla tecnologia russa del petrolio, del gas e del nucleare ha radici storiche piuttosto che politiche, ha affermato. La Russia è "la fonte di energia più economica e attraente sul mercato", ha affermato Kovács.
La guerra finirà, ma la Russia rimarrà una potenziale fonte di energia, "con o senza Putin, nonostante i suoi sogni ideologici", ha detto. "Decidere di svezzare completamente la nostra politica energetica dalla Russia ora non è necessariamente una buona idea", ha affermato.
Per quanto riguarda le critiche dell'Unione europea sullo stato di diritto in Ungheria, Kovács ha affermato che l'Ungheria ha rispettato tutte le condizioni dell'UE, il che non è stato ricambiato. "Questa è una caccia alle streghe", ha detto.
Riferendosi ai finanziamenti dell'UE per il prossimo ciclo finanziario e alla ripresa post pandemia, Kovács ha affermato che “i soldi sono nostri, non sono un regalo, non sono sussidi, sono nostri. Viene distribuito per motivi economici. Sospenderla è una decisione politica soggettiva”.
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Fonte: MTI
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