Jobbik: Le organizzazioni internazionali dovrebbero indagare sui crimini di guerra ucraini e sulle atrocità contro i civili disarmati
Il Movimento Jobbik per un'Ungheria Migliore è seriamente preoccupato di ricevere notizie sulle vittime civili degli scontri nella zona di Donieck e Lugansk, con particolare riguardo al fatto che diversi conflitti recenti (le guerre slave meridionali, o gli attuali combattimenti in Siria e Iraq ), ha causato i maggiori danni e sofferenze alla popolazione civile.
Considerando le notizie allarmanti giunte dall'Ucraina orientale, Jobbik ha presentato il 4 luglio al Parlamento ungherese un progetto di risoluzione per condannare il genocidio condotto dal governo di Kiev. Purtroppo la nostra proposta non è stata appoggiata dalla commissione per gli affari esteri del parlamento ungherese, anche se la nostra preoccupazione non era infondata, come dimostra la fossa comune rinvenuta nei territori ceduti dall'esercito ucraino.
Sappiamo bene che le guerre moderne si combattono controllando il flusso di informazioni, ma siamo scioccati nel vedere che la questione delle presunte fosse comuni è stata appena riportata dai media occidentali, altrimenti così sensibili alla libertà di stampa. Attualmente l’unica fonte disponibile è l’offerta di notizie russa. Considerando che questo approccio unilaterale, sostenuto arbitrariamente dai media occidentali, rende molto difficile ottenere informazioni obiettive sulla difficile situazione della popolazione civile nell’Ucraina orientale, Jobbik invita l’ONU, l’OSCE, la Croce Rossa Internazionale e tutte le principali organizzazioni internazionali a condurre indagini indipendenti e scoprire quali crimini (potenzialmente gravi) contro l’umanità sono stati commessi nell’area di Donieck e Luhansk. Jobbik ritiene che sia molto importante per queste organizzazioni esaminare la fossa comune presentata nella copertura giornalistica russa, in modo che possano fornire informazioni imparziali al mondo.
Nel frattempo, Jobbik invita il governo ungherese a smettere di sostenere l’aggressiva e irresponsabile politica di guerra euro-atlantica e ad abbandonare il suo punto di vista delirante sull’integrità territoriale dell’Ucraina, poiché è lo stesso governo ucraino a danneggiare l’unità del proprio paese. . Qualsiasi governo che utilizzi le proprie forze armate per attaccare i propri cittadini perde la propria legittimità, condannando così il Paese a un’inevitabile disintegrazione. Chiediamo al governo ungherese di rispettare i valori della nostra democrazia e di ritirare il proprio sostegno a un governo che applica armi e terrore contro il proprio popolo.
Márton Gyöngyösi – comunicato stampa
Fonte: http://jobbik.com/
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