Jobbik: Abbiamo la prova scritta che Viktor Orbán ha mentito
Comunicato stampa – "Chi ha pagato o come hai coperto il tuo viaggio in Russia?" Questa è stata la domanda che il deputato Tamás Pintér ha posto per iscritto a Viktor Orbán in Parlamento a luglio, in merito alla sua visita alla Coppa del Mondo FIFA in Russia. La risposta del Segretario di Stato Csaba Dömötör sembrava già abbastanza incredibile all'epoca in quanto affermava che l'intero viaggio, compreso il noleggio di un jet privato, le spese di alloggio e i biglietti per le partite, era stato pagato dal Primo Ministro stesso. Il motivo per cui la risposta è stata così sbalorditiva è che l'autodichiarazione di proprietà di Viktor Orbán riportava non più di 993 mila HUF di risparmi, che non possono assolutamente coprire un viaggio di lusso del genere.
Viktor Orbán ha recentemente utilizzato di nuovo questo jet privato: secondo un articolo pubblicato da atlatszo.hu, è arrivato a Budapest dalla Bulgaria dopo la partita del MOL Vidi FC. Quindi è arrivato il momento di porre di nuovo la domanda: come ha pagato il PM per questo viaggio? È probabile che Bertalan Havasi si sia dimenticato di coordinare la sua risposta con Csaba Dömötör perché ha dichiarato senza mezzi termini che la trasferta è stata coperta dal titolare del MOL Vidi FC e dall'oligarca di Viktor Orbán István Garancsi.
Sembra chiaro che Viktor Orbán, non avendo altre risorse finanziarie, o spenda i soldi dei contribuenti in modo incontrollabile in queste uscite o i suoi oligarchi organizzino i suoi viaggi, corteggiando così il Primo Ministro per gare d'appalto pubbliche vincenti.
E tutto questo non solo per fare in modo che il Presidente del Consiglio possa assistere alle partite delle sue squadre del cuore.
Questo caso mostra chiaramente i principali problemi con il sistema poco trasparente delle dichiarazioni di proprietà autodichiarate in particolare e la responsabilità in generale.
Quindi Jobbik presenterà un pacchetto di legge che vieta ai politici ungheresi di accettare regali dalle società (o dai loro gestori) che partecipano a gare d'appalto pubblico se c'è una sorta di dipendenza tra di loro.
Inoltre, Pintér porrà ovviamente un'altra domanda scritta al Primo Ministro Viktor Orbán chiedendogli quanti viaggi simili (finora tenuti segreti) gli sono stati regalati e chiedendogli di rivelare quanto è costato il suo viaggio in Bulgaria e se ha rotto il legge accettandola. Nel frattempo Jobbik attende con impazienza di leggere la sua dichiarazione di proprietà il prossimo anno, in cui è obbligato a indicare i doni ricevuti.
Foto: MTI
Fonte: Jobbik – comunicato stampa
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