La politica di apertura verso l’Est è anche un omaggio alle radici dell’Ungheria in Asia, afferma Lezsak
(MTI) – La politica di apertura del governo all’Est va ben oltre il semplice rafforzamento dei legami economici in regioni lontane e dimostra anche che l’Ungheria non dimentica le sue radici asiatiche, ha affermato mercoledì il vicepresidente del Parlamento Sandor Lezsak.
Lezsak si è congratulato con i partecipanti alla spedizione che ha coinvolto l'atleta estremo ungherese Pal Hidvegi-Ustos, accompagnato da scienziati e ricercatori, lungo un percorso di 12,000 chilometri tra l'Ungheria e l'Asia centrale tra l'11 maggio e l'11 ottobre di quest'anno.
Partendo da Budapest l'11 maggio, Giornata degli Esploratori, la spedizione ha attraversato Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaigian, Iran, Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakistan, Russia, Ucraina e Romania.
Lezsak, che è stato il principale mecenate della spedizione, ha detto che il governo è determinato ad estendere la sua politica di apertura verso Oriente nel campo della cultura. Ha citato come esempi la traduzione in uzbeko del famoso poema di Janos Arany, La leggenda della cerva miracolosa, e uno schema denominato Parliamo sette lingue.
Hidvegi-Ustos ha affermato che la spedizione in 13 paesi ha reso omaggio a cinque rinomati ungheresi che erano ricercatori dell'Asia e del Caucaso: Gyorgy Almasy, Gyula Prinz, Armin Vambery, Mor Dechy e Jeno Zichy.
Tra i sostenitori della spedizione figuravano anche il segretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio Peter Szijjarto e il segretario di Stato per lo sport e la gioventù Istvan Simicsko.
Foto: kurultaj.hu
Fonte: http://hungarymatters.hu/
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