Gabinetto Orbán: audizione dell'UE "campagna ideologica mascherata da processo legale"
Commentando l'ultima tornata di procedimenti dell'articolo 7 contro l'Ungheria nel Consiglio Affari generali dell'Unione europea martedì, l'alto funzionario delle comunicazioni del governo ha bollato il procedimento come un "processo legale implacabile che maschera quella che è davvero una campagna ideologica".
Zoltán Kovács, segretario di Stato alle comunicazioni e relazioni internazionali presso l'Ufficio del Primo Ministro, ha descritto il processo come guidato da "autoproclamate ONG e dai loro alleati di sinistra a Bruxelles" che lavorano in combutta con Il finanziere statunitense George Soros.
"Il coro Soros è pronto a salire sul palco", ha detto su Twitter.
L'Ungheria, ha affermato, è pronta a collaborare con l'UE per affrontare questioni problematiche. Ha aggiunto, tuttavia, che ora era chiaro che le accuse contro l'Ungheria erano guidate dalla vendetta da parte della maggioranza pro-migrazione al Parlamento europeo. "Siamo attaccati perché rifiutiamo la migrazione".
Nel frattempo, il ministro della Giustizia Judit Varga si è detta pronta a difendere l'Ungheria alla seconda udienza della procedura di cui all'articolo 7.
Varga ha detto alla stampa prima dell'udienza che si trattava "dell'episodio attuale di una ripetuta caccia alle streghe politica contro l'Ungheria".
Ha aggiunto che la procedura avviata più di 15 mesi fa, “basata su false accuse”, “non porta da nessuna parte” ed è riuscita solo a prosciugare la fiducia tra gli Stati membri.
Nel settembre dello scorso anno, il PE ha adottato una risoluzione basata su una relazione di Judith Sargentini del Partito dei Verdi olandese, chiedendo la procedura di cui all'articolo 7 in quanto l'Ungheria correva il rischio di compromettere i valori fondamentali del blocco come il rispetto dello stato di diritto, compreso il funzionamento del sistema costituzionale ed elettorale e l'indipendenza della magistratura.
La relazione faceva anche riferimento a problemi con corruzione e la libertà di espressione e la libertà nella vita accademica.
Fonte: MTI
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