Come l'istituto del Danubio di Orbán ha speso milioni di fondi pubblici per i lobbisti statunitensi

L'Istituto del Danubio, un importante centro ideologico internazionale sostenuto dal governo Orbán, negli ultimi tre anni ha speso più di mezzo miliardo di fiorini di fondi pubblici per personale straniero.
Secondo un rapporto di Átlátszó.hu le attività dell'istituto hanno sollevato dubbi circa l'aderenza alle leggi statunitensi in materia di lobbying. Alcuni collaboratori con sede negli Stati Uniti avrebbero scritto articoli politici per pubblicazioni americane senza registrarsi come agenti stranieri, come richiesto dalla legge statunitense.

Gli obiettivi dell'Istituto del Danubio
La missione dichiarata del Danube Institute è quella di promuovere i valori conservatori e nazionali attraverso conferenze, pubblicazioni e ricerche condotte da studiosi in visita. Mentre impiega esperti ungheresi, attrae anche giornalisti stranieri, accademici e membri di think tank, molti dei quali contribuiscono regolarmente ai media conservatori a livello globale.
Questi studiosi in visita, o "fellow", ricevono un compenso finanziario sostanziale, che costituisce una parte significativa del budget dell'istituto. Negli ultimi anni, i costi operativi sono aumentati: 76.76 milioni di fiorini (circa 200,000 euro) sono stati spesi per i ricercatori in visita nel 2022, 179 milioni di fiorini (circa 460,000 euro) nel 2023 e un record di 284.6 milioni di fiorini (circa 740,000 euro) nel 2024. Queste spese sono in gran parte coperte da fondi pubblici gestiti dalla Fondazione Lajos Batthyány, un ente di interesse pubblico.
Oltre a finanziare i ricercatori, il Danube Institute supporta anche i relatori delle conferenze con i suoi finanziamenti. Mentre il compenso più alto per i relatori nel 2024 è stato di 36.6 milioni di fiorini (circa 94,000 euro), la maggior parte riceve significativamente meno, con compensi tipici che vanno da 200,000 a 400,000 fiorini (circa 500-1,000 euro). Queste cifre illustrano il crescente investimento finanziario dell'istituto nella sua rete internazionale.
Il legame americano
Uno degli alleati chiave del Danube Institute è la Heritage Foundation, un think tank conservatore con sede negli Stati Uniti con un programma che si allinea strettamente alle politiche di Orbán. Questa partnership potrebbe influenzare significativamente la politica degli Stati Uniti se Donald Trump dovesse assicurarsi un secondo mandato presidenziale. La Heritage Foundation sta guidando il "2025 Project", un piano strategico mirato a ristrutturare il governo federale degli Stati Uniti inserendo i conservatori allineati a Trump in ruoli chiave. Alcuni elementi di questa iniziativa sono presumibilmente ispirati dal consolidamento del potere di Orbán, rafforzando i legami tra la Heritage Foundation e il Danube Institute.

Problemi di conformità con le leggi statunitensi sulla lobby
Ad alcuni collaboratori del Danube Institute con sede negli Stati Uniti sarebbe stato commissionato di produrre contenuti politici per i media statunitensi, sollevando potenziali problemi di conformità con il Foreign Agents Registration Act (FARA). Ai sensi del FARA, gli individui che lavorano per conto di governi o entità straniere devono registrarsi se si impegnano in attività politiche o di lobbying negli Stati Uniti.
Il Danube Institute impiega ricercatori stranieri che contribuiscono a organi di informazione sia negli Stati Uniti che in Europa, alcuni dei quali hanno contratti che specificano un focus sui media statunitensi. Questa pratica può essere qualificata come lobbying e quindi necessitare di registrazione, poiché impegnarsi in attività progettate per influenzare l'opinione pubblica negli Stati Uniti per conto di un'entità straniera rientra nella competenza del FARA. Finora, nessun ricercatore straniero associato al Danube Institute si è registrato presso il FARA, sollevando preoccupazioni circa potenziali ripercussioni legali.
L'influenza globale dell'Istituto del Danubio
Sebbene le iniziative statunitensi dell'istituto abbiano attirato notevole attenzione, la sua influenza si estende ben oltre l'America. Il Danube Institute ha stretto partnership con numerosi think tank ed entità politiche europee, tra cui organizzazioni legate al governo polacco. Queste collaborazioni rafforzano l'influenza ideologica di Orbán nei circoli conservatori in Europa, consolidando lo status dell'Ungheria come modello per i movimenti politici di destra in tutto il continente.
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Fonte:
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https://theconversation.com/what-us-election-interference-law-actually-says-about-labour-volunteers-242055