Le elezioni parlamentari europee del 9 giugno saranno determinanti per decidere quali opinioni prevarranno su questioni come la guerra in Ucraina, l'immigrazione e le famiglie, ha detto giovedì a Budapest il ministro della Giustizia.
Bence Tuzson ha dichiarato in una conferenza organizzata dalla National Media Association e dal think tank conservatore Alapjogokért Központ che l’UE sta assistendo alla battaglia “tra il mondo progressista e quello sovranista… Dovremo proteggere il significato originale e fondamentale dell’Europa” in cui tutti gli stati erano visti come uguali.
Allo stesso tempo, ha affermato che sono in corso sforzi per “eliminare le nazioni e spazzare via il concetto dall’UE… così l’UE non sarà un’alleanza di nazioni indipendenti ma una massa omogenea… dove la società aperta può essere introdotta e il concetto delle famiglie ridefinite”, ha detto.
L’Ungheria, “che consideriamo un’isola” in Europa, vede queste questioni in modo diverso dalla maggioranza del blocco, ha detto. La differenza affonda le sue radici nella storia dell'Ungheria, ha detto. “Sentiamo davvero cosa significa quando la nostra nazione e la nostra cultura sono minacciate”.
Barna Pál Zsigmond, segretario di stato del Ministero per gli Affari europei, ha affermato che, nonostante le differenze, il governo è impegnato a favore di “un’alternativa europea”.
“L’UE ha un nemico facilmente identificabile: la burocrazia di Bruxelles”, ha detto Zsigmond durante una tavola rotonda. Invece di trovare “buone soluzioni” ai problemi posti dalle recenti crisi, “hanno rafforzato le proprie posizioni”, ha detto.
I partiti europei di destra ne uscirebbero rafforzati?
Riguardo alla guerra in Ucraina, “si è creata una bolla ideologica della sinistra liberale”, ha affermato, aggiungendo che invece è necessario il dialogo.
Per quanto riguarda le procedure di infrazione dell'UE avviate contro l'Ungheria, Zsigmond ha affermato che il paese ha sempre implementato le misure correttive raccomandate. “Il nostro posto è in Europa e dobbiamo trovare soluzioni per rendere l’UE migliore”, ha affermato.
Zsigmond spera che dalle elezioni emergano i partiti europei di destra.
Dettogli che l'UE è più pronta a rappresentare i diritti delle minoranze sessuali rispetto a quelle indigene, Zsigmond ha invitato l'UE a stabilire norme giuridiche in materia, soprattutto in vista del milione di firme raccolte dall'iniziativa cittadina Minority SafePack.
Per quanto riguarda l’immigrazione, Zsigmond ha affermato che “le ONG le cui attività mirano a smantellare i valori tradizionali” stanno cercando di influenzare il processo decisionale dell’UE.
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