La visione della Russia per l'Ucraina nel 2045 potrebbe includere l'Ungheria: qual è lo scopo finale per Mosca?

Il Ministero della Difesa russo ha delineato un'ambiziosa strategia che si estende fino al 2045, che non solo affronta il conflitto in corso in Ucraina, ma cerca anche di modificare radicalmente l'equilibrio di potere globale.
Secondo Portfolio, Mosca intende coinvolgere la leadership statunitense nell'avvio di discussioni per riconfigurare la politica globale. Una componente centrale di questa strategia è lo smantellamento dell'Ucraina come stato sovrano, una mossa che potrebbe sovvertire l'ordine internazionale del dopoguerra. Sulla piattaforma X, è già stata pubblicata una mappa che illustra come la Russia immagina di dividere l'Ucraina, dividendo di fatto il Paese in tre parti.

Proposta di spartizione dell'Ucraina
Secondo Portfolio, il piano prevede una divisione dell'Ucraina in tre parti distinte:
Regioni orientali annesse alla Russia:
Le regioni di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk, già parzialmente occupate dalla Russia, verrebbero annesse in modo permanente. Mosca ha tenuto i cosiddetti "referendum" in queste aree, sebbene la loro legittimità sia ampiamente contestata.
Uno stato fantoccio filo-russo nell'Ucraina centrale:
L'Ucraina centrale, compresa Kiev, cadrebbe sotto il controllo di un governo filo-russo. Questa regione comprenderebbe città importanti come Odessa, Kharkiv e Dnipro, sebbene la sua autonomia politica ed economica rimarrebbe strettamente limitata da Mosca.
L'Ucraina occidentale divisa tra i vicini:
Le regioni occidentali, che abbracciano otto province, verrebbero distribuite tra Polonia, Ungheria e Romania. Una proposta del genere non solo viola la sovranità dell'Ucraina, ma rischia anche di destabilizzare l'Europa centrale, con conseguenze geopolitiche di vasta portata.
Gli scenari discutono anche il potenziale ordine globale in base a vari esiti. In caso di vittoria russa, Mosca immagina un mondo diviso in sfere di influenza condivise tra le maggiori potenze. Uno scenario meno strutturato prevede l'ascesa delle potenze regionali mentre le strutture globali si indeboliscono, con conseguente aumento dell'instabilità. Uno scenario presuppone la sconfitta russa, consolidando il predominio degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Un altro esito prevede la sconfitta della Russia, con la Cina che emerge come potenza globale dominante, sia economicamente che politicamente.

Ridefinire l'ordine mondiale
Al centro di questi piani c'è l'ambizione di Mosca di sostituire l'ordine globale post-Seconda guerra mondiale guidato dagli Stati Uniti, che critica in quanto favorisce i monopoli occidentali sul potere politico ed economico. A tal fine, la Russia avrebbe convocato diverse riunioni nel 2022 e nel 2023, esplorando modi per smantellare il sistema finanziario globale dominato dagli Stati Uniti.
Questa visione minaccia non solo la sovranità dell'Ucraina, ma rischia anche di destabilizzare l'Ungheria e altre nazioni dell'Europa centrale. La ridefinizione dei confini potrebbe innescare significativi sconvolgimenti politici e sociali, con implicazioni che vanno ben oltre la regione immediata.
I piani di Mosca rivelano che il conflitto in Ucraina si estende ben oltre le controversie locali o regionali: fa parte di un'ambizione più ampia di ridefinire l'ordine globale. Lo smembramento proposto dell'Ucraina e il cambiamento nelle strutture di potere globali pongono sfide profonde alla comunità internazionale, sollevando questioni che plasmeranno la geopolitica per i decenni a venire.
Leggi anche:
- La Transcarpazia viene annessa all'Ungheria?
- Il portavoce del Cremlino elogia l'approccio "indipendente e costruttivo" di Orbán
Fonte: