Svelate su Facebook le molestie sessuali del sacerdote ungherese
Uno dei sacerdoti dell'arcidiocesi di Kalocsa ha dichiarato in un post pubblico su Facebook che il suo predecessore, Balázs Bábel, e altri membri della chiesa erano a conoscenza di molestie sessuali ma non hanno fatto nulla per denunciare il molestatore, un altro sacerdote della stessa arcidiocesi.
444 riferì che Dániel Kőhegyi, allora 18enne, scrisse una lettera a Bábel nel 2010 dicendo di essere stato molestato da un altro membro della chiesa che usava la sua posizione e sottolineava frequentemente il suo potere sui membri semplici dell'establishment. Quest'anno, Kőhegyi ha rivelato l'intera lettera su Facebook e anche un'altra, in cui il sacerdote molestatore sessuale ha espresso la sua infatuazione per lui.
Alla chiesa sono state poste diverse domande, ma l'unica risposta che i giornalisti hanno ricevuto è stata che il caso era già stato portato a termine. Il molestatore si è dimesso dal suo incarico ma è rimasto in chiesa.
I sacerdoti sono rimasti in silenzio e non hanno intenzione di fornire ulteriori dettagli sul caso. La loro unica richiesta è stata quella di scrivere negli articoli di entrambe le parti, esprimendo il lato di chi scrive la lettera e la risposta che il prete diciottenne ha inviato. I giornalisti hanno anche offerto al molestatore un incontro personale, ma si è rifiutato di partecipare.
Nella loro risposta, la chiesa non ha protetto il sacerdote dopo il suo atto. La dichiarazione descrive i peccati di Bábel e le sue conseguenze insieme alla sua vita professionale come sacerdote e al suo stato di salute.
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1 Commenti
Le molestie sessuali e peggio non sono una novità nella Chiesa cattolica, anzi sono diffuse. Almeno in Occidente, la chiesa sta finalmente ammettendo i suoi peccati, scusandosi per tutti gli insabbiamenti e pagando alle vittime un risarcimento adeguato. Purtroppo in molti altri luoghi la chiesa continua a nascondere gli abusi sotto il tappeto e c'è una congiura del silenzio, o peggio, incolpare la vittima.