Dichiarazione della delegazione del Parlamento europeo Jobbik in merito alla votazione sulla “Situazione in Ungheria”
Dichiarazione – I gruppi del PE hanno presentato due mozioni riguardanti la “situazione in Ungheria”. Il primo è stato firmato congiuntamente dai quattro gruppi liberali di sinistra, mentre l'altro è stato sostenuto dal Partito popolare europeo (PPE), cioè dalla famiglia politica di Fidesz. Gli eurodeputati di Jobbik hanno considerato inaccettabili entrambe le mozioni poiché hanno attaccato la politica migratoria ungherese basata su dogmi liberali.
La risoluzione quadripartita è stata infine adottata con una maggioranza significativa in Parlamento (393 voti favorevoli, 221 contrari e 64 astensioni). La risoluzione chiede l'avvio della procedura prevista dall'articolo 7 del trattato sull'Unione europea. La procedura potrebbe eventualmente portare a sanzioni sostanziali contro l'Ungheria, inclusa una potenziale sospensione dei diritti di voto del paese nel Consiglio europeo. Questo processo, definito anche “l’arma nucleare delle sanzioni”, sarebbe stato utilizzato per la prima volta nella storia dell’UE contro l’Ungheria.
Tutti e tre i rappresentanti del Movimento Jobbik per un'Ungheria migliore hanno respinto la mozione in generale e ovviamente abbiamo votato anche contro l'introduzione dell'articolo 7 in particolare.
L'altra mozione, presentata dall'UDC, era più moderata nello stile e in parte anche nel contenuto. Tuttavia, il PPE ha comunque criticato la legislazione sulla protezione delle frontiere adottata dal Parlamento ungherese (e sostenuta anche da Jobbik) e ha discusso – seppure in modo condizionato – l’avvio della procedura dell’articolo 7 in futuro. Poiché la mozione liberale di sinistra era già stata approvata, la seconda mozione non è stata messa ai voti.
A nome della delegazione del PE Jobbik: l'eurodeputato Zoltán Balczó, capo della delegazione
Foto: alfahir.hu
Fonte: Jobbik.com – Comunicato stampa
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