La stragrande maggioranza degli ungheresi crede nelle cospirazioni
Un sondaggio rappresentativo sull’opinione pubblica condotto dal Publicus Institute tra il 10 e il 15 giugno mostra che la maggioranza degli ungheresi crede nelle cospirazioni.
Un terzo degli intervistati concorda con l’affermazione secondo cui in realtà non è il governo a governare il Paese, ma lo fanno le forze dietro le quinte.
Quasi due terzi degli intervistati credono che il mondo sia controllato da una piccola élite finanziaria, e più della metà pensa che la crisi dei rifugiati sia stata deliberatamente innescata da gruppi di interesse americani.
Un terzo degli intervistati ritiene che il coinvolgimento personale di George Soros nella crisi dei rifugiati sia un dato di fatto; ma solo due intervistati su dieci ritengono che i gruppi di interesse russi siano responsabili della crisi migratoria.
Tre intervistati su dieci credono che George Soros cerchi di rovesciare il governo Orbán, e un intervistato su quattro ritiene che gli aerei stiano deliberatamente spruzzando scie di gas nella nostra atmosfera.
Solo il 16% degli intervistati pensa che il primo ministro Viktor Orbán governi il Paese; Il 13% crede che i gruppi di interesse finanziario globale manipolino il governo e il 12% pensa che siano i gruppi di interesse finanziario locale a tirare le fila.
Il 13% degli elettori di Fidesz pensa che dietro al governo ci siano gruppi di interesse finanziario globale; Il 12% ritiene che i gruppi di interesse locali controllino il governo, e il 10% pensa lo stesso dell’UE e del primo ministro Viktor Orbán.
Il 35% degli elettori del partito socialista ritiene che il primo ministro Viktor Orbán abbia il pieno controllo; seguono i gruppi di interesse locali (25%) e “alcuni politici di Fidesz” (19%).
Tra gli elettori di Jobbik il quadro è più equilibrato; Il 10-12% degli intervistati ha classificato l'UE, altri paesi, gruppi di interesse globali, Viktor Orbán, qualche politico di Fidesz e gli ebrei che dominano gli affari locali.
Dall'indagine emerge che la fascia meno istruita della popolazione, gli anziani, gli elettori di Jobbik e Fidesz sono più propensi a credere ai complotti rispetto al resto della popolazione (i telespettatori ndr).
La metà degli intervistati (50%) è d'accordo con l'affermazione che i risultati delle elezioni ungheresi generalmente non riflettono la realtà e servono interessi economici nascosti sullo sfondo.
Otto intervistati su dieci (78%) ritengono che il problema sia che non sappiamo quali cospirazioni siano vere e quali false (a causa del diluvio di propaganda e disinformazione sugli affari mondiali diffusa da chi detiene il controllo ndr); ma anche in questa confusione il 69% degli intervistati ritiene che le teorie del complotto contengano sempre del vero.
tradotto da hungarianambiance.com
Fonte: publicus.hu
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