I resti dei soldati ungheresi potrebbero essere stati ritrovati a Kirov – FOTO
A Kirov è avvenuta una scoperta incredibile: i resti di centinaia di soldati ungheresi potrebbero essere stati ritrovati in fosse comuni, scrive alfahir.hu.
Kirov si trova a 100 km da Mosca e un tempo vi transitavano i treni che trasportavano prigionieri di guerra ungheresi, tedeschi, italiani e rumeni. Questi soldati divennero poi prigionieri dell'Armata Rossa dopo la catastrofe di Stalingrado, e coloro che non riuscirono a superare il viaggio furono respinti alla fermata di Kirov.
I soldati indeboliti morirono poi di fame, malnutrizione e malattie. I loro cadaveri furono sepolti nelle fosse comuni vicino al terrapieno della ferrovia. Innumerevoli treni arrivavano alla fermata portando con sé tantissimi cadaveri, che venivano poi deposti nelle tombe e svanivano nell'oblio.
Tuttavia, Alekszej Ivakin, ricercatore russo di tombe di guerra, ha recentemente scoperto che accanto all'argine di Kirov sono stati scavati i resti di centinaia o migliaia di soldati attraverso processi di coltivazione.
Così partì rapidamente per Kirov e si assicurò che quando iniziò la coltivazione furono trovate ossa di ex soldati. Quindi, Ivakin ha cercato di contattare i leader che lo avevano mandato via, costringendolo a cercare disperatamente un'opportunità con cui poter avvisare le autorità.
Più tardi però raggiunse Andrej Ogoljuk, dello stesso mestiere, residente in Ungheria, che informò dell'accaduto István Szebenyi, direttore dell'Associazione per la storia militare e culturale. Sono poi iniziati gli scambi epistolari tra le autorità ungheresi, italiane, tedesche e rumene.
Alla fine, uno dei partecipanti ha visitato il luogo e ha confermato le affermazioni di Ivakin, e le autorità hanno potuto avviare gli esami sulla base delle dichiarazioni. Pertanto, si è scoperto che l'area era effettivamente un cimitero comune, ma le autorità di Kirov non ne erano a conoscenza, quindi iniziarono a coltivare e vendettero i terreni a privati.
Secondo le informazioni, però, la coltivazione è stata immediatamente interrotta e presto inizierà l'esumazione dei corpi dei soldati. Inoltre è probabile che il governo russo riacquisti alcune terre.
Non si sa finora quante ossa (centinaia o migliaia) di prigionieri di guerra ungheresi, tedeschi, italiani e rumeni siano state ammucchiate nelle fosse comuni. Una cosa è certa: senza il lavoro dei ricercatori russi Ivakin e Ogoljuk le tombe non avrebbero potuto essere riesumate.
Grazie a loro molti soldati sconfitti potrebbero finalmente ricevere l'ultimo saluto e le loro famiglie otterrebbero informazioni su ciò che è accaduto ai loro cari scomparsi da tempo.
Foto: ivakin-alexej.livejournal.com
Copia editor: bm
Fonte: alfahir.hu, ivakin-alexej.livejournal.com
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1 Commenti
Sarebbe bello se i resti dei soldati fossero restituiti o sepolti con una cerimonia adeguata e la documentazione dei caduti fosse trasmessa ai familiari. Ottimo lavoro dei due ricercatori russi e ungheresi1