Il divieto proposto dall'Ucraina sul transito del petrolio russo solleva preoccupazioni per Ungheria e Slovacchia

Il parlamento ucraino sta valutando un disegno di legge per fermare il transito di petrolio e gas russi attraverso il suo territorio, una mossa che potrebbe avere un impatto significativo su Ungheria e Slovacchia. Il partito di opposizione European Solidarity Party, guidato dall'ex presidente ucraino Petro Poroshenko, ha introdotto la proposta, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale e il desiderio di limitare le entrate della Russia utilizzate per finanziare la guerra in corso.
Principali disposizioni del disegno di legge
Registrata come Bill No. 12380, la legislazione mira a vietare il transito di petrolio e gas russi attraverso le infrastrutture dell'Ucraina, tra cui l'oleodotto Druzhba (Friendship), che rifornisce Ungheria e Slovacchia. Una risoluzione di accompagnamento sollecita il governo ucraino a sviluppare un piano di cessazione dettagliato entro 30 giorni e ad attuare l'intero blocco del transito entro tre mesi, Liga.net segnala.
Il disegno di legge, tuttavia, consente eccezioni per obblighi derivanti da accordi internazionali o decisioni dell'Unione Europea. Inoltre, richiede di valutare le conseguenze economiche, sociali e ambientali di tale mossa e di coordinarsi con i partner internazionali per mitigare le ricadute diplomatiche o economiche.

Contesto: la dipendenza dell'Ungheria e della Slovacchia dal petrolio russo
Il ramo meridionale dell'oleodotto Druzhba, esentato dall'embargo parziale dell'UE sul petrolio russo del 2022, rimane una fonte energetica cruciale per Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, Lo scrive il G7. Mentre la Repubblica Ceca ha in programma di porre fine alle importazioni di petrolio russo entro il 2025, Ungheria e Slovacchia non hanno annunciato misure simili. Infatti, entrambe le nazioni hanno aumentato le loro importazioni di petrolio russo negli ultimi anni.
Il governo ungherese si è espresso apertamente sulla sua opposizione alla cessazione delle importazioni di energia dalla Russia, sottolineando le sfide economiche che una tale mossa creerebbe. Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha risposto alla proposta ucraina avvertendo che la richiesta di adesione dell'Ucraina all'UE richiede l'approvazione unanime degli stati membri, esortando l'Ucraina a non mettere a repentaglio le sue relazioni con i paesi dell'UE attraverso decisioni unilaterali.
Implicazioni più ampie
L'attuale accordo per il transito del petrolio russo attraverso l'Ucraina, firmato da Ukrtransnafta e dalla russa Transneft, rimane valido fino al 1° gennaio 2030. Tuttavia, il transito del gas russo attraverso l'Ucraina è cessato il 1° gennaio 2025, in seguito alla scadenza di un contratto separato tra Gazprom e Naftogaz.
Gli analisti energetici suggeriscono che fermare il transito del petrolio potrebbe avere gravi ripercussioni per l'Ucraina. Mentre la proposta mira a indebolire la base economica della Russia, l'Ucraina stessa fa affidamento sulle tariffe di transito come una fonte significativa di entrate. "Una mossa del genere potrebbe portare a perdite sostanziali per l'Ucraina", ha osservato Balázs Jarábik, analista del Vienna Institute for Human Sciences.
La transizione energetica dell'UE
L'UE prevede di eliminare completamente le importazioni di petrolio e gas dalla Russia entro il 2027, dando al gruppo ungherese MOL abbastanza tempo per adattare le sue raffinerie a fonti alternative. Tuttavia, il governo ungherese ha mostrato poca inclinazione ad accelerare questa transizione. Nonostante gli obiettivi ambiziosi della proposta del Partito della solidarietà europea, gli esperti ritengono che sia improbabile che la legge venga approvata. Alcuni ipotizzano che se l'Ucraina decidesse di interrompere il transito del petrolio, ciò potrebbe avvenire indirettamente tramite interruzioni tecniche piuttosto che tramite una legislazione formale.
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