Il passaparola è molto importante per Son of Saul, afferma il regista
Budapest (MTI) – Il passaparola è la cosa più importante per il film “Son of Saul”, ha detto giovedì il regista Laszlo Nemes Jeles in una conferenza stampa a Budapest.
Lo scorso fine settimana, "Son of Saul" ha vinto il Grand Prix e il premio della Federazione internazionale dei critici cinematografici (FIPRESCI) al 68° Festival di Cannes.
Il film è ambientato nel campo di concentramento di Auschwitz e racconta la storia di Saul Auslaunder, un immaginario membro ebreo del Sonderkommando del campo di sterminio incaricato di aiutare a eliminare le vittime delle camere a gas.
Il produttore Gabor Sipos ha affermato che i diritti di distribuzione del film sono stati finora venduti in 48 paesi, tra cui Germania, Stati Uniti, Australia, Corea del Sud e Giappone. Ha detto che i primi potenziali partner di produzione stranieri hanno tutti considerato "troppo rischioso" accettare il progetto del regista esordiente, dopodiché l'Hungarian National Film Fund è intervenuto per finanziare il film.
Nemes Jeles ha affermato di volere che l'esperienza visiva "raggiunga le anime" degli spettatori. Ha detto che era da tempo interessato a fare un film sul Sonderkommando di Auschwitz quando si è rivolto alla futura co-sceneggiatrice Clara Royer con la sua idea per una sceneggiatura.
"Mi si è avvicinato con una frase semplice, alla quale ho risposto: questo è un film", ha ricordato Royer. Nemes Jeles ha ulteriormente elaborato quella fatidica frase: "Un uomo che crema le persone nel crematorio trova il corpo di un bambino che crede sia suo figlio e cerca di seppellirlo".
L'attore protagonista Geza Rohrig, poeta e attore dilettante che vive a New York, ha detto che "Son of Saul" non era solo un film sull'Olocausto. Ha detto che voleva che il film fosse visto da quante più persone possibile. Rohrig ha detto che il tema centrale del film avrebbe potuto essere presentato in qualsiasi epoca storica.
Foto: MTI
Fonte: http://mtva.hu/hu/hungary-matters
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