Aggiornamento sulla diffusione dell’afta epizootica in Ungheria

Le misure per contenere la diffusione dell’afta epizootica funzionano e non sono stati rilevati nuovi focolai in Ungheria, ha detto sabato István Nagy, ministro dell’Agricoltura, dopo una riunione di un corpo operativo per la salute degli animali.
Nagy tali rischi permangono, indicando una nuova epidemia nella vicina Slovacchia, e sottolineando la necessità di rispettare tutte le restrizioni. L’istituzione del corpo operativo è necessaria, ha affermato, per garantire il coinvolgimento di tutti gli organi ufficiali nello sforzo di difesa. Sabato il corpo operativo ha deciso di istituire posti di blocco della polizia per tutto il traffico in entrata e in uscita dagli insediamenti colpiti dall’afta epizootica e di nominare un veterinario per ciascun insediamento.
Nagy ha detto che sta entrando in vigore una moratoria di un anno sulle rate dei prestiti per gli agricoltori colpiti dall’afta epizootica. Ha detto che solo sei dei 30 valichi di frontiera con l’Austria erano operativi sabato e ha ordinato ai viaggiatori di ottenere informazioni su quelli aperti dal sito web Police.hu.
L’Ungheria ha rilevato un caso di afta epizootica in un allevamento di bovini a Kisbajcs, nel nord-ovest del paese, il 6 marzo La malattia è stata successivamente identificata in Slovacchia, dopo di che sono stati scoperti altri focolai in Ungheria, a Level, Darnózseli e Dunakiliti.
Nella contea di Gy ther-Moson-Sopron è stato introdotto il divieto di trasporto di animali sensibili alla malattia.
Nagy ha detto che tutti gli animali erano stati distrutti nelle fattorie di Kisbajcs e Levél, e lì era in corso la disinfezione, mentre i bovini nelle fattorie di Darnozseli e Dunakiliti venivano vaccinati per ridurre la diffusione della malattia L’abbattimento dei 3.500 capi in quelle fattorie richiederà un periodo di tempo più lungo, ha aggiunto.
Nagy ha affermato che le autorità ungheresi stanno lavorando a stretto contatto con le loro controparti in Slovacchia. Ha anche riconosciuto il lavoro delle forze di difesa ungheresi e della polizia negli sforzi per contenere la diffusione della malattia.
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