Gli scienziati ungheresi rilasciano una dichiarazione congiunta in cui condannano la posizione del governo sull’Ucraina

Un totale di 165 scienziati ungheresi hanno finora firmato una dichiarazione congiunta in cui dichiarano il loro sostegno al popolo ucraino e ai suoi leader e condannano la politica del governo ungherese, hanno detto venerdì all’MTI.

Hanno affermato che tre anni dopo la loro prima dichiarazione, avevano nuovamente bisogno di sostenere il popolo, le forze armate, il governo e il presidente dell’Ucraina, in un momento in cui il nuovo presidente degli Stati Uniti aveva fissato criteri insoddisfacenti per la pace e per il continuo sostegno economico e militare. all’Ucraina.

“Condanniamo la posizione moralmente discutibile del governo ungherese che cerca di far accettare all’Ucraina il cessate il fuoco o la“peace” senza stabilire condizioni e garanzie, hanno scritto.

“Siamo d’accordo con quei paesi europei che, in collaborazione con altri stati, desiderano continuare a sostenere la lotta dell’Ucraina per concludere un accordo di pace con l’aggressore che la attacca solo se verranno fornite garanzie sufficienti, hanno affermato gli scienziati nella loro dichiarazione.

Viktor Orbán era l’unico dei 27 leader dell’UE che non hanno votato a favore dell’azione unitaria dell’UE volta a fornire assistenza militare all’Ucraina giovedì in una riunione dei capi di Stato e di governo dell’UE.

Orbán: Scienza essenziale per la sopravvivenza della nazione

La scienza è essenziale per la sopravvivenza della nazione, Primo Ministro Viktor Orbán ha detto venerdì. Ha detto all’inaugurazione di un nuovo centro per il Mathias Corvinus Collegium (MCC) a Szeged, nel sud dell’Ungheria, che se l’Ungheria volesse sopravvivere in termini di entità culturale chiamata civiltà ungherese, allora dovrebbe essere rappresentata tra i più grandi intelletti del mondo.

Orbán ha affermato che in termini di spesa per l’innovazione, l’Ungheria si colloca attualmente al 21° posto nell’Unione europea, ha aggiunto che l’obiettivo è quello di essere tra i primi dieci nell’UE entro il 2030 e nel mondo entro il 2040, ha affermato che in Ungheria c’è consenso pubblico sul fatto che sarebbe impossibile rimanere competitivi, o forse anche sopravvivere, senza raggiungere una tale svolta nella scienza.

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Immagine in primo piano: depositphotos.com

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