L’ultimo sopravvissuto ungherese agli esperimenti gemelli di Auschwitz si è fermato

György Kun, ultimo sopravvissuto ungherese ai famigerati esperimenti sui gemelli di Auschwitz, è scomparso il 5 febbraio 2025, all’età di 93 anni Kun, che in realtà non era un gemello, è stato sepolto nel cimitero ebraico di Óbuda, Budapest.
Nato nel gennaio 1932, Kun e suo fratello István, nato 11 mesi dopo, furono scambiati per gemelli a causa del loro aspetto simile. Questo malinteso alla fine salverà loro la vita durante l’Olocausto.
Affermare di essere gemelli salvò la vita dei fratelli
Secondo il Szombat, nel 1944, la famiglia Kun fu deportata ad Auschwitz-Birkenau, all’arrivo il dottor Josef Mengele, il famigerato medico nazista, chiese alla madre se i ragazzi fossero gemelli, nonostante non capisse il tedesco, lei istintivamente annuì, assicurando inconsapevolmente la sopravvivenza dei figli Tragicamente, fu immediatamente mandata nelle camere a gas.
I fratelli furono registrati con gli altri gemelli, dove Ern the Spiegel, un ebreo ungherese di 28 anni che supervisionava i figli gemelli, scoprì che in realtà non erano gemelli. Spiegel ordinò ai ragazzi di mantenere la menzogna, sapendo che era la loro unica possibilità di sopravvivenza.
Kun in seguito ricordò la costante paura con cui convivevano: “Avevamo paura soprattutto perché non eravamo gemelli. Solo Spiegel e pochi altri bambini lo sapevano… Ci dissero che se fosse stato scoperto, le nostre vite sarebbero finite.”
I fratelli Kun sopportarono diversi esperimenti
I ragazzi sopportarono numerosi esperimenti, tra cui fotografie, radiografie, esami dei capelli e degli occhi, iniezioni e frequenti prelievi di sangue, nell’inverno del 1944 scamparono per un pelo alla morte quando il rivale di Mengele, il dottor Heinz Thilo, selezionò i gemelli più giovani per l’esecuzione Spiegel rischiò la vita per allertare Mengele, che reclamò i suoi soggetti del test.
Dopo la guerra, i fratelli tornarono in Ungheria György rimase nel paese, lavorando come tecnico meccanico a Budapest, István emigrò negli Stati Uniti nel 1956 ma morì quattro anni dopo.
La storia di György Kun è una testimonianza della resilienza dei sopravvissuti all’Olocausto e delle complesse scelte morali fatte di fronte a circostanze inimmaginabili La sua scomparsa segna la fine di un’era, come ultimo legame vivente con un capitolo oscuro della storia Un film documentario americano su Ern the Spiegel e i gemelli ebrei ungheresi di Auschwitz, inclusa la storia dei fratelli Kun, uscirà entro la fine dell’anno.
Guarda alcune foto di György e suo fratello in QUESTO articolo.
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Immagine in primo piano: depositphotos.com

