Rottura: avviata una nuova procedura d’infrazione contro l’Ungheria

La Commissione europea ha avviato una nuova procedura di infrazione contro l’Ungheria, incentrata sulle pratiche di appalto pubblico del paese Questa azione, annunciata mercoledì 12 febbraio, deriva dalle preoccupazioni sulla conformità dell’Ungheria alle normative UE che disciplinano i processi di appalto pubblico.
La procedura di infrazione
Secondo il HVG, la decisione della Commissione europea di avviare questa procedura si basa sulle accuse secondo cui le autorità ungheresi avrebbero violato le norme dell’UE in materia di procedure di appalto pubblico La questione centrale ruota attorno a una legge ungherese riguardante i progetti di costruzione statali, che impone alle autorità di utilizzare solo un tipo specifico di procedura negoziata nei casi coperti dalla legge.

Secondo la Commissione, tale requisito contraddice la direttiva UE sugli appalti pubblici, che sancisce la parità di trattamento degli operatori economici e la libertà per le amministrazioni aggiudicatrici di scegliere la procedura più adeguata alla loro situazione La Commissione sostiene che, limitando le autorità a un unico tipo di procedura negoziata, la legge ungherese priva le amministrazioni aggiudicatrici della loro libertà di scelta.
Prossimi passi
Nell’ambito della procedura di infrazione, la Commissione europea ha inviato una lettera al governo ungherese, avviando il processo formale Le autorità ungheresi dispongono ora di una finestra di due mesi per rispondere alle preoccupazioni della Commissione, se le due parti non riescono a raggiungere un accordo, il processo potrebbe degenerare in possibili sanzioni pecuniarie, un altro giro di corrispondenza o potenziali azioni legali.
Contesto più ampio
Questa nuova procedura di infrazione non è un incidente isolato La Commissione ha inoltre intrapreso azioni contro Ungheria e Polonia per non aver recepito integralmente le normative UE sul mercato elettrico, Telex scrive. Inoltre, l’Ungheria, insieme ad altri sei Stati membri, sta affrontando potenziali azioni giudiziarie e multe per non aver attuato la direttiva sui prestiti in sofferenza.
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