La grande mossa energetica della Serbia: collaborare con la centrale nucleare ungherese di Paks

La centrale nucleare di Paks svolge un ruolo fondamentale nel settore energetico ungherese come unico impianto nucleare operativo Composto da quattro reattori VVER-440 costruiti con tecnologia dell’era sovietica, Paks genera quasi la metà dell’elettricità ungherese Nel corso degli anni, l’impianto ha subito aggiornamenti significativi, aumentando la sua capacità a 2.000 MW.

Il futuro dell’energia nucleare ungherese risiede nel progetto di espansione Paks II, che mira a costruire due ulteriori reattori da 1.200 MW progettati dalla Russia Finanziato attraverso una combinazione di un prestito statale russo e risorse ungheresi, questo progetto ha ricevuto l’approvazione della Commissione europea Lo scopo principale è quello di migliorare l’indipendenza energetica mentre i reattori esistenti si avvicinano alla fine della loro durata operativa entro la fine degli anni 2030.

Centrale nucleare di Paks
Foto: FB/Paks NPP

I benefici dell’energia nucleare

Le ambizioni nucleari dell’Ungheria non sono prive di sfide, mentre l’energia nucleare è promossa come una soluzione economicamente vantaggiosa e rispettosa dell’ambiente, il progetto Paks II ha dovuto affrontare critiche sulla trasparenza finanziaria e sui potenziali superamenti dei costi, I critici sono anche preoccupati che l’attenzione all’energia nucleare possa distogliere i finanziamenti dalle iniziative di energia rinnovabile, inoltre, il sostegno pubblico all’energia nucleare è diminuito dopo il disastro di Fukushima, complicando ulteriormente il discorso.

Centrale nucleare di Paks (Copia)
Foto: FB/Paks NPP

Il nuovo partner della centrale nucleare di Paks: la Serbia

Secondo il Szabad Európa(la Serbia sta cercando di diversificare il suo portafoglio energetico, con il presidente Aleksandar Vučić che ha recentemente rivelato l’intenzione di acquisire fino al 10% del capitale della centrale nucleare ungherese di Paks Durante una visita a Budapest, Vučić ha proposto l’idea al primo ministro ungherese Viktor Orbán, sottolineando che Belgrado sarebbe disposta a pagare l’intero prezzo di mercato per la partecipazione. Tuttavia, il governo ungherese deve ancora rispondere.

Questa mossa è in linea con l’obiettivo più ampio della Serbia di ridurre la sua forte dipendenza dalle centrali elettriche a carbone e dal gas naturale russo Nonostante manchi di impianti nucleari propri, la Serbia ha fatto passi da gigante nella diversificazione energetica Il paese ha ampliato la sua rete di gas, compresi i collegamenti al gasdotto bulgaro, che offre l’accesso al gas azero, e al terminale GNL ad Alessandropoli, in Grecia.

L’interesse della Serbia per la centrale nucleare di Paks potrebbe segnalare un nuovo capitolo nella collaborazione ungherese-serba Tuttavia, non è chiaro se la proposta di Vučić riguardi l’impianto di Paks esistente o il prossimo progetto Paks II Per l’Ungheria, il potenziale coinvolgimento di un partner straniero introduce considerazioni strategiche e geopolitiche, soprattutto in considerazione dei legami russi alla base del progetto Paks II. L’apertura della Serbia non solo riflette il suo approccio pragmatico alla diversificazione energetica ma evidenzia anche le dinamiche in evoluzione della politica energetica regionale, mentre l’Ungheria valuta questa proposta, il risultato potrebbe rimodellare il panorama energetico nei Balcani e oltre.

Non è la prima volta che un paese straniero viene coinvolto con la centrale nucleare di Paks. come abbiamo dettagliato in un articolo precedente, sia la Francia che la Russia sono inoltre destinate a contribuire fornendo barre di combustibile per l’impianto Questo sottolinea la crescente collaborazione internazionale centrata sull’impianto, stabilendolo ulteriormente come punto focale degli sforzi multinazionali nel settore energetico.

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