L’Unione Europea aggira il veto ungherese per il sostegno degli Stati Uniti alle sanzioni russe

Nel tentativo di garantire il sostegno degli Stati Uniti per un prestito di 50 miliardi di dollari all’Ucraina, la Commissione europea ha proposto modifiche alla gestione delle sanzioni contro la Russia. Questi aggiustamenti mirano ad affrontare le preoccupazioni di Washington circa il potenziale dei singoli paesi dell’UE, in particolare dell’Ungheria, di bloccare il rinnovo di queste sanzioni, che potrebbero mettere a repentaglio il prestito.
Le proposte della CE contro la cessazione delle sanzioni da parte di un singolo paese

Gli Stati Uniti hanno espresso disagio per l’attuale sistema, che richiede il rinnovo delle sanzioni dell’UE ogni sei mesi. Con il potere di veto, ogni singolo Stato membro potrebbe sbloccare i beni russi arrestando le sanzioni, ponendo rischi significativi all’utilizzo di questi beni congelati, per lo più detenuti in Europa, per rimborsare il prestito dell’Ucraina. Secondo Politico, il Commissione europea ha quindi proposto tre potenziali soluzioni.
- Il primo e più favorito piano sarebbe congelare i beni sovrani russi per un periodo di cinque anni, con revisioni annuali In base a questo sistema, una maggioranza degli Stati membri dell’UE avrebbe bisogno di concordare di sbloccare le attività, rendendo più difficile per qualsiasi paese ungherese essendo la preoccupazione principale per far deragliare il processo.
- La seconda opzione suggerisce di rinnovare il congelamento dei beni ogni 36 mesi, richiedendo l’approvazione unanime di tutti i membri dell’UE Sebbene conservi una possibilità di veto, questo approccio è visto come una via di mezzo pratica e ha raccolto un ampio sostegno all’interno della Commissione e dalla maggior parte dei paesi dell’UE.
- La terza, e meno probabile, proposta estenderebbe il periodo di rinnovo per tutte le sanzioni dell’UE a 36 mesi Questa opzione ha incontrato la resistenza non solo dell’Ungheria, ma potenzialmente anche della Germania.
Mentre queste proposte lavorano per allineare la politica dell’UE agli interessi degli Stati Uniti, arrivano in un momento in cui le sfide economiche più ampie si trovano ad affrontare l’Europa Durante il recente incontro informale dei ministri delle finanze dell’UE a Budapest, il ministro delle finanze ungherese, Mihály Varga, ha sottolineato il netto contrasto tra l’attuale performance economica dell’Europa e quella di altre regioni globali Secondo Indice(ha sottolineato che il tasso di crescita annuo dell’UE è in notevole ritardo, compreso tra lo 0,5% e l’1%, mentre gli Stati Uniti crescono a un tasso cinque volte superiore e la Cina a dieci volte.

Decisione da prendere da parte degli Stati membri dell’UE
Varga ha anche affrontato il modo in cui la guerra in Ucraina sta colpendo in modo sproporzionato l’economia europea, sottolineando ulteriormente l’importanza di porre fine al conflitto attraverso i negoziati Ha osservato, “per noi, il fronte ucraino non è un punto lontano sulla mappa; è proprio accanto Anche i giovani ungheresi della minoranza ucraina stanno combattendo e morendo in prima linea.” Ha ribadito la posizione dell’Ungheria di sostenere la pace, dato il prezzo che la guerra sta prendendo sia sull’Ungheria che sull’Europa nel suo insieme.
Queste preoccupazioni economiche più ampie aggiungono urgenza alle proposte della Commissione Mentre l’Europa lotta per mantenere la stabilità finanziaria, è fondamentale prevenire eventuali disaccordi politici interni che aggiungano particolare urgenza alle sanzioni minano gli sforzi collettivi per sostenere l’Ucraina.
In definitiva, la decisione sul regime delle sanzioni sarà presa dagli Stati membri dell’UE, con il Consiglio europeo che svolgerà un ruolo centrale nel determinare quale strada seguire, Portfolio scrive. Le discussioni tra i ministri delle Finanze a Budapest riflettono un bisogno più profondo di unità all’interno dell’UE, mentre il continente è alle prese sia con la guerra in corso che con le sue ripercussioni economiche.
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