Cooperazione internazionale: la polizia arresta i trafficanti d’armi slovacchi in Ungheria e Slovacchia

La polizia in Ungheria e Slovacchia ha arrestato trafficanti d’armi slovacchi che hanno inviato armi in Svezia, Spagna e Sud Africa, hanno detto martedì le forze dell’ordine ungheresi, descrivendo la fase finale di un’operazione pluriennale.
Il caso risale a scoperte fatte dagli investigatori tra il 2014 e il 2016, quando furono scoperte quasi 600 armi dismesse o di piccolo calibro registrate a nome di quattro uomini slovacchi e fu organizzata un’operazione internazionale per catturarle.
Poi, nel luglio dello scorso anno, la polizia ungherese, slovacca e austriaca ha fatto irruzione in un magazzino a Rajka, nell’Ungheria nordoccidentale, sequestrando armi da fuoco, munizioni, silenziatori ed esplosivi, secondo una dichiarazione del polizia.hu.
Inoltre, nella casa sono state trovate varie armi appartenenti a Dusan S, un uomo slovacco residente a Rajka, il sospetto capo della banda criminale. Lui e sua moglie avevano una licenza di armi slovacca per diverse armi, ma non europea o ungherese. Inoltre, nella sua casa sono state trovate 19 armi senza licenza e convertite illegalmente, si legge nella nota.
Arrestati trafficanti d’armi slovacchi
Nel gennaio dello scorso anno i pubblici ministeri ungheresi e slovacchi hanno istituito una squadra investigativa congiunta sotto l’egida di Eurojust e con la cooperazione di Europol.
Sono stati effettuati diversi arresti e l’unità Gy ther dell’ufficio investigativo ungherese (KR NNI) ha continuato a portare avanti le indagini relative alle armi sulla base delle informazioni raccolte dai detenuti. Gli investigatori del KR NNI sono riusciti a scoprire che le armi del deposito di circa 600 persone hanno raggiunto Svezia, Spagna e Sud Africa, e tutte erano collegate a crimini, si legge nel comunicato.
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