L’Ungheria spenderà una percentuale record del PIL in armi?

Nel mezzo dell’escalation dei conflitti, il governo ungherese ha elevato lo sviluppo delle forze di difesa ungheresi a una priorità assoluta. Il primo ministro Orbán ha sottolineato più volte che l’obiettivo è quello di avere una forza forte, potente e deterrente in grado di garantire la pace. Tuttavia, la domanda rimane: come si confronta la forza dell’Ungheria con quella delle altre nazioni?
Approvvigionamento di armi dalla Germania
G7 ha riferito che l’anno precedente l’Ungheria è emersa come il terzo maggiore acquirente di armi dall’industria della difesa tedesca, dopo Ucraina e Norvegia. Sebbene le cifre specifiche rimangano non confermate, si stima che l’Ungheria abbia importato armi tedesche per un miliardo di euro. Rheinmetall, un partner strategico chiave tedesco e uno dei principali beneficiari della crescente domanda europea di armi, ha inaugurato uno stabilimento a Zalaegerszeg per produrre veicoli corazzati da combattimento Lynx. Inoltre, Rheinmetall è attivamente impegnata nel progresso dei carri armati Panther KF51 di prossima generazione. L’azienda sta inoltre supervisionando la produzione di veicoli blindati Gidrán a Kaposvár con licenza turca, creando un impianto di produzione radar a Nyírtelek e costruendo una fabbrica di munizioni a Varpalota. A complemento di questi sforzi, le aziende ungheresi stanno contribuendo all’industria degli armamenti producendo armi leggere a Kiskunfélegyháza e collaborando con Gyula per produrre parti di elicotteri.
Il bilancio di quest’anno
Il progetto di bilancio per quest’anno prevede un aumento di quasi il 29% della spesa per la difesa, passando da 1.395 miliardi di fiorini (3,59 miliardi di euro) a 1.796 miliardi di fiorini (4,63 euro). Il Fondo per la Difesa, istituito nel 2022 e finanziato principalmente dalle tasse bancarie e assicurative per coprire spese aggiuntive come l’acquisto di attrezzature, subirà un aumento dello stanziamento del 55% a 1.309 miliardi di fiorini. Secondo il bilancio, questo aumento potrebbe spingere la spesa per la difesa al 2,1% del PIL nel 2024, superando il criterio NATO del 2% e stabilendo una percentuale record del PIL speso per le armi.
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