Previsione addolorata: Pini che scompariranno dall’Ungheria

Secondo un responsabile del programma del WWF, una percentuale significativa di pini e pinete scomparirà, trasformando radicalmente le foreste ungheresi I pini languono da anni, vivendo sotto stress climatico in gran parte dell’Europa, compresa l’Ungheria.

Abete rosso per scomparire dall’Ungheria con il tempo

Come InfoStart scrive(i pini sono sotto stress climatico da molti anni in gran parte d’Europa Secondo il dottor László Gálhidy, estati sempre più calde e secche, tempeste con condizioni meteorologiche estreme e l’emergere di insetti nocivi non precedentemente tipici della zona stanno tutti contribuendo alla morte degli alberi.

Il responsabile del Programma Foreste del WWF Ungheria sottolinea che nel 2019 un decimo del pino nero (Pinus nigra) la popolazione è andata perduta in un anno Tendenze simili si possono osservare nei paesi vicini In Germania, nel 2018 sono andati perduti più di 110.000 ettari di foresta: un’area grande quanto Amburgo e Brema messe insieme.

Danni causati dai cambiamenti climatici

Il danno agli alberi è causato da siccità, tempeste e danni da coleotteri della corteccia Colpisce principalmente gli abeti rossi, poiché la siccità e la mancanza d’acqua fanno sì che gli alberi non possano produrre abbastanza resina per aiutarli a controllare i parassiti, secondo un’intervista con il dottor Gálhidy, pubblicata su wmn.hu.

Secondo l’esperto, “molti pini sono stati piantati in luoghi dove altrimenti non lo sarebbero stati, e molte foreste che prima erano foreste miste o faggete sono state piantate con pino. E questo è successo non solo in Ungheria ma anche nei paesi vicini”.

Niente abete rosso per Natale, ma non temere

Secondo Gálhidy, dal punto di vista della conservazione della natura, è importante ripristinare la copertura vegetale originaria nelle zone dove i pini scompariranno presto.

Per quanto riguarda il Natale, ha anche qualche brutta notizia L’abete rosso “ dovrà andare, ma non tutte le conifere scompariranno dal paese, ce ne saranno alcune che possono adattarsi alle mutate condizioni e alcune che sarebbero sopravvissute naturalmente in questa zona prima”.

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