Continua la crociata dei tassisti ungheresi contro Bolt

Bolt ha ricevuto una dichiarazione di guerra dalle tradizionali compagnie di trasporto in Ungheria Best Taxi, City Taxi, Go Taxi e Taxi4, con altri operatori di taxi privati alle spalle, hanno attaccato l’operatore domestico, che è legato a una compagnia estone, hanno citato la sentenza della Corte di Giustizia Europea Questo ha aperto un altro campo di battaglia nella grande guerra dei taxi a Budapest.
Come abbiamo riferito già a luglio i tassisti ungheresi sono in missione per sabotare gli estoni Bullone al fine di farli lasciare l’Ungheria Il Associazione Nazionale Taxi ha inviato una petizione al Comune di Budapest, chiedendo condizioni di parità con le compagnie di taxi tradizionali Tuttavia, la proposta è volta a spremere la società tecnologica sostenuta dall’Estonia, Indice segnalato per la prima volta all’inizio di luglio Ora, un altro campo di battaglia si è aperto durante la guerra.
Mercoledì pomeriggio le compagnie di taxi della capitale, Best Taxi, City Taxi, Go Taxi, Taxi4 e gli operatori hanno rilasciato una dichiarazione congiunta riguardante le attività di ride-sharing di Bolt Rapporti sull’indice. Dicono:
“La sentenza della Corte di giustizia europea (Curia) del 3 dicembre 2020, C 62/19, “Raccomandazione pregiudiziale”, appena entrata in nostro possesso, esclude i servizi di taxi dall’ambito di applicazione di “servizi transfrontalieri della società dell’informazione” e classifica chiaramente taxi servizi come servizi di trasporto, con effetto vincolante per gli Stati membri.”
Secondo le società interessate, quindi, “la dichiarazione pubblica dell’amministratore delegato di Bolt, sig. [László] Sabjányi, e il contenuto dei contratti conclusi con gli autisti, che menzionano per nome i servizi sopra menzionati, indicano chiaramente un servizio che è escluso dal servizio taxi secondo la sentenza.”
Gli operatori tradizionali dei trasporti hanno voluto precisare che “è già ovvio a tutti gli interessati e alle autorità che il servizio reale è fornito dalla società estone senza licenza di dispatcher, cioè un’attività che richiede una licenza viene trasferita alla società ungherese eludendo la legislazione I contratti tra la società ungherese e quella estone non possono o non devono eludere efficacemente le direttive UE e le leggi e i regolamenti che regolano il mercato nazionale dei taxi, eppure è ciò che sta accadendo.”
Hanno anche sottolineato che nel 2016 il governo ungherese ha legiferato per chiudere Quello di Uber operazioni di ride-sharing, proprio a causa di anomalie fiscali ed elusione fiscale.
Hanno sottolineato che al momento le attività di Uber sono svolte da Bolt L’unica differenza è che almeno gli autisti rispettano le norme e i regolamenti, comprese le leggi fiscali, ma non la società stessa, estone o ungherese Ciò è indicato, a loro avviso, anche dal fatto che su tutte le piattaforme pubbliche e app telefoniche Bolt si descrive come un agente di viaggio, non come un taxi. Ciò è confermato anche dai conti aziendali della società estone, che non menzionano i servizi taxi da nessuna parte.
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