Il primo ministro Orbán vuole che più club ungheresi raggiungano il livello di Fradi

L’Accademia Puskás ha la responsabilità di sviluppare giocatori di calcio con i quali il calcio ungherese possa tornare ai vertici del mondo, ha detto il primo ministro Viktor Orbán, fondatore dell’accademia, in un’intervista al sito web dell’accademia.

Il compito dell’accademia è quello di tirare fuori il meglio dai talenti che vi sono ammessi, ha detto Orbán nell’intervista pubblicata sul suo canale YouTube giovedì Una delle maggiori sfide del calcio ungherese è lo sviluppo di talenti al di sotto dei 12-13 anni, ha detto, sottolineando che i giocatori tendevano a sviluppare un numero di abilità entro i 12 anni che in seguito non potevano.

Il primo ministro ha affermato che il calcio ungherese non fa parte dell’industria dell’intrattenimento, ma dell’identità nazionale ungherese. “Non cerchiamo di divertirci e applaudire dalle tribune giocatori di talento provenienti da terre lontane; vogliamo vedere i nostri figli, ha detto”. “Se rinunciamo, allora il calcio ungherese diventa inutile.” Orbán ha detto che questo è il motivo per cui l’obiettivo dell’Accademia Puskas è quello di avere sia grandi giocatori internazionali a cui i giovani talenti possano guardare, ma anche talenti nostrani.

Un’altra sfida per l’accademia, ha detto, è stata quando i giocatori sviluppati in casa sono stati cacciati in camicia da squadre straniere. Ha aggiunto, tuttavia, che il calcio ungherese aveva bisogno dei suoi migliori talenti per giocare nei massimi campionati di tutto il mondo in modo che possano servire meglio la nazionale”.

Per quanto riguarda la recente sconfitta per 0-3 del Ferencváros (Fradi) contro il club faroese Klaksvikar Itrottarfelag nel primo turno preliminare della UEFA Champions League, Orbán ha detto che la sconfitta ha dimostrato un grosso problema nel calcio ungherese. “È una grande lezione perché nel calcio accadono continuamente cose inspiegabili, e non va bene quando c’è solo una squadra seria e rispettabile a livello internazionale, perché se quella cade allora rimaniamo senza una grande squadra seria,”, ha detto. “Ecco perché ce ne servono uno o due in più con budget, qualità dei giocatori e valutazioni internazionali simili a quelle di Ferencváros.” Ma, ha aggiunto, la Puskas Academy non poteva essere quella a ricoprire quel ruolo perché la sua missione era quella di portare giocatori di talento nella prima divisione ungherese, nella squadra nazionale e nei campionati internazionali.

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