Il primo ministro ungherese potrebbe essere indagato dal tribunale

Il tribunale distrettuale centrale di Buda ha stabilito che è ancora possibile un’indagine sul viaggio in Italia del primo ministro ungherese Viktor Orbán. Il primo ministro ungherese si è recentemente recato in Egitto a bordo di un aereo Airbus appartenente alle forze di difesa ungheresi. Tuttavia, invece di riportarlo in Ungheria, lo ha lasciato in Toscana al termine della visita.

Il deputato indipendente Ákos Hadházy ha affermato che l’aereo ha fatto una deviazione di mille chilometri Ciò avrebbe potuto costare ai contribuenti almeno 3-4 milioni di fiorini. Tuttavia, il ministro Gergely Gulyás lo ha sostenuto Orbán era sbarcato solo mentre tornava a casa Hadházy ha presentato una denuncia, ma inizialmente è stata respinta dalla procura. Recentemente ha annunciato su Facebook che la corte ha annullato la decisione, suggerendo che il caso sarà probabilmente indagato, scrive 24.hu.

Nuovo meccanismo

Hadházy ha spiegato di aver potuto contestare la decisione del pubblico ministero in tribunale a causa di un rimedio legale introdotto dal governo. Questo rimedio legale lo consente corruzione casi in cui un’indagine è stata rifiutata dal procura da portare in tribunale Era la prima volta che veniva presa una decisione del genere, secondo il politico dell’opposizione.

La corte ha affermato che i fatti invocati dal pubblico ministero non sono stati completamente esplorati Hadházy ha sostenuto che, anche se le disposizioni tecniche per il viaggio privato del primo ministro possono essere un obbligo dello Stato, potrebbero comunque potenzialmente costituire un crimine contro la proprietà L’aereo Airbus A319 è di proprietà del Stato ungherese ed è sotto la custodia del Ministero della Difesa, può essere messo a disposizione del Primo Ministro solo dal fiduciario, che deve attenersi alle normali regole di gestione.

Hadházy ha riconosciuto l’importanza della decisione della corte. È un caso storico, poiché ha segnato la prima volta UE le pressioni hanno costretto le autorità a indagare. Tuttavia, ha messo in guardia dal sopravvalutarne l’impatto, poiché l’accusa dispone ancora di vari mezzi per ostacolare un’indagine.

“Il semplice avvio di un’indagine non garantisce che verrà condotta correttamente Il processo potrebbe protrarsi per molti anni ed eventualmente chiudersi senza risultati,”

ha scritto della situazione.

La reazione

Alla decisione del tribunale ha risposto la Procura centrale investigativa (Központi Nyomozó F invece di f invece ügyészség), che hanno chiarito che né il Primo Ministro né alcuna altra persona aveva commesso un abuso d’ufficio, inoltre, hanno indicato che l’unica responsabilità oggetto di indagine sarebbe stata quella delle Forze di difesa ungheresi in qualità di fiduciario, ma unicamente in termini di rapporto costo-efficacia.

Sostenevano inoltre che fornire l’aeromobile a fini di protezione personale non costituiva una cattiva condotta da parte del fiduciario. Il tribunale ha inoltre espresso la necessità di chiarire la relazione tra requisiti di sicurezza ed efficienza in termini di costi.

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