La Commissione europea critica il governo ungherese per aver dato spazio all’incitamento all’odio

La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) ha criticato il governo ungherese per le campagne che hanno creato un forum per l’aumento dell’incitamento all’odio.
La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI), istituita dal Consiglio d’Europa hanno pubblicato i loro 6th relazione sull’Ungheria La Commissione rimprovera il governo ungherese per aver dato spazio all’incitamento all’odio, napi.hu rapporti.
Ci sono alcuni aspetti positivi…
Il rapporto elenca diverse buone pratiche da quando è stata suggerita l’ultima puntata delle proposte dell’ECRI nel 2015. Evidenziano come le autorità e le organizzazioni della società civile abbiano seriamente cercato di offrire protezione e sostegno alle persone in fuga dall’Ucraina.
Tuttavia, nonostante i progressi compiuti dal paese, ad esempio istituendo un servizio pubblico di sostegno alle vittime, alcune questioni suscitano preoccupazione per l’ECRI.
Ancora più importante, la commissione critica il governo ungherese per aver utilizzato modifiche legislative che incoraggiano l’incitamento all’odio.
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…ma i negativi li superano
“Il discorso pubblico ungherese è diventato sempre più xenofobo negli ultimi anni, e il discorso politico ha assunto sfumature altamente divisive e antagoniste, prendendo di mira in particolare rifugiati e migranti, musulmani, persone LGBTQ+ e persone LGBTQ+ (il rapporto ERCI) nel rapporto.
“Diversi cambiamenti legislativi incanalati attraverso campagne sostenute dal governo hanno creato un forum per l’aumento di tali discorsi di odio Queste tendenze sembrano aver generato sentimenti di emarginazione ed esclusione tra diverse parti della popolazione all’interno della società ungherese.”
La commissione è inoltre preoccupata che “l’efficacia del quadro giuridico sull’incitamento all’odio che rientra nel diritto penale rimanga estremamente limitata” Lamentano inoltre che la legislazione continua a mancare di disposizioni sulla motivazione razzista, come circostanza aggravante.
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Il rapporto stabilisce che in Ungheria, a causa del discorso politico sempre più ostile e dell’adozione di una serie di leggi restrittive, i diritti umani delle persone LGBTQ+ si sono notevolmente deteriorati.
Queste leggi repressive sono state accelerate dopo che il governo ungherese ha annunciato “state of Danger” a causa della pandemia. Ciò significa che sono state accettate senza “nessuna consultazione pubblica significativa”.
Nel complesso, il rapporto ERCI stabilisce che “queste tendenze sembrano aver generato sentimenti di emarginazione ed esclusione tra diverse parti della popolazione all’interno della società ungherese”.
Il rapporto completo, che fornisce 16 raccomandazioni per i prossimi 5 anni per il governo ungherese, può essere trovato qui.

