Think tank di chiusura del governo: europei in difficoltà a riscaldare le loro case, ungheresi aiutati dal governo

In media, secondo un sondaggio pubblicato, ogni quarta famiglia nell’Unione Europea incontra difficoltà con il riscaldamento e le bollette non pagate, mentre l’Ungheria è al secondo posto nell’UE nella prima categoria e al terzo nella seconda grazie al sistema governativo che limita i prezzi dell’energia delle famiglie. dalla Fondazione Századvég venerdì.

L’impennata dei prezzi dell’energia derivante dalla crescente tensione negli scambi tra Russia ed Europa ha posto serie sfide nei paesi dell’UE, ha affermato Századvég, citando i dati della sua indagine a livello europeo condotta dal 13 ottobre al 7 dicembre nonché i dati di Eurostat. I paesi hanno implementato varie misure per prevenire un’esplosione dei prezzi nelle tariffe al dettaglio, ma la loro efficacia varia notevolmente, ha aggiunto.

Secondo Századvég, lo schema di price-cap dell’Ungheria, che prevede tariffe regolamentate a livello centrale, offre la massima protezione ai consumatori. L’indagine dell’azienda denominata Europe Project ha mostrato che il 26% degli europei, ovvero oltre 100 milioni di persone, non erano in grado di riscaldare adeguatamente le proprie case.

La situazione più difficile è stata segnalata in Grecia dove il 56 per cento degli intervistati ha dichiarato di non essere in grado di riscaldare correttamente le proprie case, seguita da Portogallo e Francia, con il 34 per cento in entrambi i paesi che ha dichiarato lo stesso, ha detto Szazadveg I paesi meno colpiti sono stati la Finlandia (10 per cento), l’Ungheria con il 14 per cento e Austria e Danimarca, entrambi il 14 per cento, ha aggiunto.

Un intervistato su quattro nell’indagine europea ha affermato che almeno una volta nell’ultimo anno non è stato in grado di pagare le bollette in tempo a causa di problemi finanziari.

La situazione è stata la più grave in Grecia, con il 51 per cento del pubblico colpito, seguita da Cipro (37 per cento), e Irlanda e Bulgaria (35 per cento in entrambi i paesi), ha detto Szazadveg Le cifre più basse sono state riportate il 14 per cento in Austria, il 16 per cento nella Repubblica Ceca e il 18 per cento in Ungheria, ha aggiunto.

Scuola studentesca ungherese
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