Verdi ungheresi: il governo ha creato un paradiso fiscale per le aziende globali
Il co-leader dell’opposizione LMP ha chiesto l’introduzione di una tassa minima globale e la tassazione delle grandi aziende di proprietà straniera in una conferenza stampa sabato.
Rispondendo all’intervista radiofonica del primo ministro Viktor Orbán venerdì, Máté Kanász-Nagy ha affermato che la tassazione in Ungheria favorisce quasi esclusivamente le grandi aziende e le multinazionali. Il governo ha creato un paradiso fiscale per le multinazionali e per questo il primo ministro ha definito la tassa minima globale una “job killing tax hike”, ha aggiunto.
In questo contesto, LMP ha presentato una proposta di modifica alla legge sull’imposta sulle società, che renderebbe più equa l’imposta sulle società introducendo una seconda fascia. Secondo il loro piano, l’attuale imposta del 9% rimarrebbe invariata fino a un fatturato di 500 milioni, e una fascia fiscale del 25% verrebbe introdotta al di sopra di tale limite.
Kanász-Nagy ha messo in dubbio le osservazioni di Orbán riguardo alla necessità di gas a basso costo acquistato dalla Russia, sostenendo che il gas russo non era economico.
Invece della dipendenza insostenibile e costosa dal gas russo, Kanász-Nagy ha chiesto incentivi per l’uso di fonti energetiche rinnovabili, sottolineando che il piano del Recovery and Resilience Facility ungherese conteneva impegni specifici per l’utilizzo dell’energia solare ed eolica. Ha aggiunto che le entrate aggiuntive derivanti dal sistema modificato di imposta sulle società potrebbero essere utilizzate per finanziare la transizione verde dell’Ungheria e l’approvvigionamento energetico sostenibile.

