Il procuratore capo ungherese presenta al parlamento un rapporto sulla procura

Il numero dei reati registrati è sceso a un terzo rispetto a dieci anni fa, e la procura ungherese mantiene buoni rapporti con la Procura europea (EPPO), ha affermato Péter Polt, procuratore capo, in un rapporto ai legislatori sulla sua attività dell’ufficio l’anno scorso.
Lo scorso anno il numero dei crimini registrati, compresi i crimini contro la vita, è diminuito del 5,2%, mentre il numero dei reati di traffico di esseri umani è aumentato, ha affermato mercoledì la procura in una nota.
Il rapporto di Polt affrontava la corruzione in dettaglio e insisteva sul fatto che le valutazioni soggettive basate sulla percezione indicavano un quadro molto diverso dai fatti. I dati oggettivi mostrano che la situazione relativa alla corruzione non è diversa in Ungheria dalla media degli Stati membri dell’Unione Europea, ad eccezione del settore sanitario, afferma il rapporto.
Commentando gli sforzi per accelerare i procedimenti, il rapporto afferma che l’anno scorso l’ufficio del pubblico ministero ha proposto una decisione del tribunale nel 74,5% dei casi. Il rapporto ha evidenziato che con l’87,9% dei sospettati, le sentenze del tribunale corrispondevano alle accuse del pubblico ministero sotto ogni aspetto.
Polt ha affermato che lo scorso anno la procura ha mantenuto relazioni internazionali di“Excellent”, in particolare per quanto riguarda la cooperazione con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). C’è stata una continua diminuzione del numero di raccomandazioni dell’OLAF e tutte le raccomandazioni sono state seguite dalle autorità ungheresi, con accuse sollevate nel 67% dei casi negli ultimi cinque anni. “Si tratta di una cifra eccezionale, quasi il doppio della media del 35% nell’UE, ha aggiunto.
Polt ha anche notato buoni rapporti con EPPO, aggiungendo che tra i paesi che non hanno aderito all’organizzazione, l’Ungheria è l’unica ad aver firmato un accordo di cooperazione con essa.

