L’Ungheria è obbligata a rimborsare i fondi UE abusati?!
L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) obbligherebbe l’Ungheria a rimborsare quasi il 4% dei sostegni dell’UE realizzati tra il 2014 e il 2018 L’anno scorso, l’agenzia ha svolto il maggior numero di indagini in Ungheria nonostante gli avvertimenti 20 non siano ancora stati avviati dalle autorità ungheresi.
Secondo la relazione dell’OLAF 2018, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode ha effettuato il maggior numero di indagini in Ungheria. L’organismo (organismo) che è responsabile dell’individuazione delle frodi finanziarie (organismo) è chiuso:
- 9 indagini in Ungheria;
- 8-8 ispezioni in Grecia e Polonia;
- e 4 esami in Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca e Italia.
L’organizzazione che ha la responsabilità di proteggere gli interessi finanziari dell’UE ha individuato irregolarità nel corso delle quattro quinti indagini ungheresi e ha formulato raccomandazioni alle autorità nazionali.
Rispetto ad altri paesi greci, questa percentuale era di tre quarti; in Polonia era poco più di un terzo; mentre nel caso di altri paesi la metà dei casi ha rivelato frodi legate ai fondi UE.
Secondo il portale di notizie ungherese Indice, la relazione menziona anche un caso estremo ungherese, in cui due società partner hanno ricevuto un sostegno finanziario di 12 milioni di EUR per la realizzazione di due progetti diversi, della loro esecuzione è stato incaricato lo stesso subappaltatore, che ha delegato il lavoro ad altri quattro subappaltatori. Tlo scopo della creazione della complicata rete era quello di riconquistare 4,9 milioni di euro che doveva essere attuato coinvolgendo una società registrata in un altro Stato dell’UE. L’OLAF ha chiesto alle autorità ungheresi di farlo avviare la procedura e raccomandare alla Commissione europea di obbligare l’Ungheria a rimborsare il danno di 3,6 milioni di EUR.
La rilevanza degli abusi ungheresi si riflette anche nel fatto che l’OLAF richiede che l’Ungheria ne rimborsi il 3,84% supporti allo sviluppo realizzati tra il 2014 e il 2018.
Tuttavia, ciò non significa che gli Stati membri alla fine restituiranno i fondi. Tutto dipende dalla cooperazione tra la Commissione europea e le autorità durante la procedura successiva.
Il documento rivela inoltre che tra 1st Gennaio 2012 e 31st Dicembre 2018, il La procura ungherese ha avviato 20 indagini sulla base delle raccomandazioni dell’OLAF, di cui 9 casi hanno portato ad accuse, mentre gli altri sono stati chiusi. Per quanto riguarda l’accusa, ciò rappresenta un rapporto del 45%, contro il 36% della media europea.
Direttore dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode, Ernesto Bianchi “non vede un problema sistemico nelle statistiche relative a Hungary” Rifiuta di trarre qualsiasi conclusione dai numeri Come ha detto, molti anni di esperienza gli hanno insegnato a non lasciarsi fuorviare dai risultati statistici. “La comunicazione e la cooperazione tra l’UE e le autorità nazionali è molto più importante.”

