Gabinetto Orbán: Persecuzione dei cristiani ‘disastro umanitario nascosto’

Il governo ungherese ha deciso di fornire ulteriori aiuti umanitari alle chiese cristiane in Siria.
Gli aiuti si concentreranno sull’alleviamento della situazione di crisi emersa a causa dei conflitti armati e sugli sforzi di ricostruzione Lo scopo degli aiuti è aiutare le comunità locali bisognose a rimanere nella loro terra natale, riducendo così la migrazione verso l’Europa poiché il governo ungherese ritiene fondamentalmente che gli aiuti debbano essere portati dove ci sono problemi, piuttosto che portare problemi in Europa.
Grazie al Programma Hungary Helps, dal 2017 circa 35.000 persone hanno potuto tornare alle proprie case nei paesi del Medio Oriente, devastata dallo Stato islamico Nell’ambito del Programma di aiuto per l’Ungheria, il governo ha deciso di fornire ulteriore assistenza: fornirà aiuti per un valore di 162 milioni di fiorini alla Chiesa siro-ortodossa e 145.180.038 fiorini per sostenere le attività umanitarie delle suore trappiste-cistercensi in Siria ancora inflitte da sanguinosi conflitti.
Grazie a questi ultimi aiuti offerti dall’Ungheria, nella città di Homs potrebbero essere costruiti nuovi edifici residenziali, per lo più distrutti in feroci scontri armati, e si potrebbe creare un nuovo spazio comunale a Latakia, contribuendo così a creare le condizioni necessarie affinché le persone possano rimanere nella loro terra natale.
Rafforzare la coesione interna delle comunità è cruciale dal rispetto della lotta contro le migrazioni in quanto in assenza di tali fattori di trattenimento, molte più persone inizierebbero a dirigersi verso l’Europa Questo è uno dei motivi per cui l’Ungheria sostiene le iniziative delle chiese cristiane in Siria finalizzate alla cooperazione sociale.
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