PM Orbán: “L’Ungheria appartiene all’Europa Siamo Europe”

In un’intervista in un libro pubblicato questa settimana dal politico e saggista francese Philippe de Villiers, il primo ministro Viktor Orbán avrebbe affermato che “Nemmeno nei nostri peggiori incubi pensavamo che, ventinove anni dopo che le nostre nazioni incatenate avevano ottenuto la libertà e il continente riunito, l’Europa sarebbe di nuovo vulnerabile alle ambizioni imperiali (quelle che questa volta non hanno origine fuori dai suoi confini, ma all’interno di essi).”

Philippe de Villiers è stato Segretario di Stato per la Cultura nel governo Chirac negli anni ’80, poi deputato al Parlamento europeo, e in seguito fondatore del partito sovranista Movimento per la Francia e suo candidato alla presidenza della repubblica, questa settimana ha pubblicato il suo ultimo libro, “I Tirato il filo delle bugie, e Tutto si è svelato” In uno dei capitoli scrive della sua visita a Budapest lo scorso dicembre e della sua intervista al primo ministro ungherese.

Riguardo alle procedure avviate contro l’Ungheria a Bruxelles e agli attacchi politici contro di lui personalmente, il signor Orbán ha detto “Non mi preoccupano i processi di Bruxelles […] Mia nonna mi ha insegnato ad essere umile nelle avversità Devo sopportare tutto questo Non posso fare altro che mettermi nelle mani di Dio.” Ha continuato dicendo: “Ciò che più indigna i nostri oppositori è il fatto che nella nostra Costituzione abbiamo scritto che l’Ungheria ha radici cristiane; che qui non c’è posto per il multiculturalismo; che un bambino ha diritto a una madre e a un padre; e che la nostra nazione ha il diritto di difendere i propri confini (che sono anche i confini dell’Unione Europea).”

Il signor Orbán ha affermato che il popolo ungherese ha tradizioni di resistenza di lunga data alla sovranità limitata”: prima c’erano i governanti del Sacro Romano Impero; poi i khan del vasto Impero Mongolo, seguiti dai sultani dell’Impero Ottomano; e poi i compagni sovietici e i loro carri armati.

Tutti loro volevano porre fine all’Ungheria, ha detto, ma misteriosamente il popolo ungherese è sopravvissuto in un mare sconfinato di tedeschi e slavi.

Alla domanda se oggi sia preoccupato per il pericolo della dissoluzione nazionale, Orbán ha detto che vede nella disintegrazione dell’UE un pericolo maggiore, con una linea che divide l’Europa in due parti: una che si sta islamizzando; e uno che non vuole islamizzarsi Ha delineato così le scelte: “Se ci lasciano soli e non ci costringono all’islamizzazione, l’Europa può continuare a vivere come un club di nazioni libere Se, tuttavia, ci costringono ad accettare il patto migratorio dell’ONU o le decisioni della Commissione europea, allineandoci così alla loro permissiva politica occidentale, non si può escludere la disintegrazione.”

Il Primo Ministro ha proseguito: “Per noi l’accusa di non essere pienamente europei è uno scherzo crudele Quando dopo mezzo secolo di occupazione sovietica e di oppressione comunista abbiamo finalmente riconquistato la nostra libertà, quando l’Occidente ha aperto le braccia per abbracciarci, abbiamo pensato di essere tornati alla nostra stessa specie.

Del resto l’Ungheria appartiene all’Europa da mille anni Siamo l’Europa Siamo sempre rimasti europei (European) l’Ungheria anche quando fummo venduti giù per il fiume a Jalta, o delusi nel 1956.

Dopo il ritiro dei Soviet, credevamo di poter riconquistare il nostro posto in Europa, in questa famiglia di nazioni libere poggianti sui pilastri della cultura cristiana, dell’identità nazionale e della dignità umana, Nemmeno nei nostri peggiori incubi pensavamo che, ventinove anni dopo che le nostre nazioni incatenate avessero ottenuto la libertà e il continente riunito, l’Europa sarebbe stata di nuovo vulnerabile alle ambizioni imperiali (quelle che questa volta non hanno origine fuori dai suoi confini, ma all’interno di essi.” Aggiunse che l’Europa non è un crogiolo, ma la casa delle nazioni).

Immagine in primo piano: MTI

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