La Corte Suprema degli Stati Uniti trasmette la denuncia artistica della Seconda Guerra Mondiale contro l’Ungheria

Lunedì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato che non si sarebbe fatta carico di una causa intentata dagli eredi del collezionista d’arte ungherese Mór Lipót Herzog contro l’Ungheria con l’obiettivo di recuperare i manufatti confiscati nel 1944 e ora conservati nei musei ungheresi.
La decisione della corte significa che una precedente sentenza della corte d’appello che dichiarava che l’Ungheria non può essere citata in giudizio negli Stati Uniti rimane vincolante.
Gli eredi Herzog hanno intentato una causa contro l’Ungheria nel 2010, rivendicando 40 opere d’arte per un valore di oltre 100 milioni di dollari.
Chiedono inoltre che il governo ungherese compili un elenco di tutti gli altri oggetti nei musei statali rubati dalla famosa collezione privata durante la seconda guerra mondiale.
Nel 2011, un tribunale americano ha accolto un appello dell’Ungheria chiedendo agli Stati Uniti di verificare se la causa potesse essere portata avanti lì.
Lo Stato ungherese ha sostenuto che i tribunali americani non avevano giurisdizione per pronunciarsi in relazione ai diritti di proprietà sui manufatti della collezione Herzog che si trovano in Ungheria, sostenendo che la questione era stata risolta in un accordo firmato dai due paesi nel 1973.
La collezione Herzog è stata sequestrata dopo L’occupazione nazista dell’Ungheria nel 1944.

