Un’altra manifestazione antigovernativa tenutasi a Budapest su iniziativa dell’opposizione

Lunedì i politici dell’opposizione hanno partecipato a una manifestazione davanti alla sede dei media pubblici a Budapest, chiedendo una revoca dei media pubblici libera e indipendente, nonché l’abolizione di MTVA, gestore patrimoniale e fondo dei media pubblici.

Bertalan Tóth, leader del Partito socialista, ha affermato che quando il Fidesz ha vinto due terzi per la terza volta, è giunto il momento di concludere che le azioni parlamentari dell’opposizione sono state inefficaci, e per questo lunedì scorso avevano interrotto la sessione plenaria.

“Questa lotta deve andare avanti finché i detentori del potere non capiscono che il popolo non vuole la repressione, ha detto”.

Lajos Kepli, un deputato di Jobbik, ha affermato che un grande aspetto positivo è che le forze di opposizione si stanno unendo come mai prima d’ora.

Sándor Székely, un parlamentare della Coalizione Democratica, ha detto alla folla di non permettere a Fidesz “ di istituire tribunali illegali”.

Foto: MTI

Tímea Szabó, co-leader del partito Párbeszéd, ha promesso di continua a protestare davanti alla sede dei media pubblici finché le loro richieste non saranno soddisfatte e la loro petizione non sarà letta. Ha detto che dal cambiamento del sistema politico del 1990 è stato senza precedenti che i parlamentari venissero rimossi con la forza da un edificio pubblico.

Bernadett Szél, un deputato indipendente, ha detto che la violenza è passata al livello successivo” e ha chiesto il licenziamento del ministro degli Interni.

Ha insistito sul fatto che il primo ministro Viktor Orbán è anche il responsabile ultimo della manipolazione dei parlamentari in un’istituzione pubblica.

Il deputato indipendente Ákos Hadházy ha detto alla folla che con la loro richiesta di media indipendenti, il popolo ha sferrato un duro colpo ai detentori del potere.

András Fekete-Győr, leader del Movimento Momentum, ha affermato che il sistema costruito a partire dal 2010” stava trascinando le persone, ignorando le loro opinioni e ridendo in faccia.

Tamás Székely, vice capo della Federazione dei sindacati ungheresi, ha promesso di lanciare scioperi a livello nazionale se il presidente János Áder avesse firmato la legge sugli “slave sulla proroga degli straordinari.

I partiti dell’opposizione chiedono l’abbandono della modifica del codice del lavoro e del nuovo sistema giudiziario amministrativo, l’adesione dell’Ungheria alla Procura europea e la creazione di media pubblici indipendenti.

Una parte dei manifestanti è rimasta davanti alla sede centrale dopo la fine dei discorsi, sventolando striscioni nazionali e comunitari, nonché bandiere delle parti in protesta.

Immagine in primo piano: MTI

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