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Domenica a Budapest le organizzazioni civili e i partiti di opposizione hanno organizzato una manifestazione contro la recente legge sull’estensione degli straordinari volontari.

Le modifiche al codice del lavoro approvate mercoledì innalzano la soglia massima per gli straordinari annuali da 250 a 400 ore ed estendono il periodo in cui i datori di lavoro possono contabilizzare gli straordinari ai fini del calcolo della retribuzione e dei giorni di riposo da dodici mesi a tre anni leggi di più QUI.

I manifestanti hanno marciato da Piazza degli Eroi lungo il Boulevard Andrássy, il Boulevard Teréz e la via Bajcsy-Zsilinszky fino a Piazza Kossuth.

manifestazione domenica Budapest — Foto: MTI

Rivolgendosi ai manifestanti, Tamás Székely, vice capo della Confederazione sindacale ungherese, ha affermato che il governo non protegge i lavoratori, aggiungendo che i sindacati organizzeranno scioperi e combatteranno contro questa legge in ogni luogo di lavoro perché non permetteranno l’introduzione della schiavitù in Ungheria”.

Ildikó Borbély Bangó, un parlamentare dei socialisti, ha affermato che il governo ha trasformato l’Ungheria nell’ospizio dei poveri d’Europa negli ultimi otto anni”.

Il deputato liberale indipendente Anett Bősz ha detto che siamo stufi delle misure oppressive del governo, il 1015 perché nessun governo può limitare i diritti fondamentali delle persone.

La co-leader del partito verde LMP Márta Demeter ha chiesto salari equi invece di “slave work”. Si è espressa contro i politici “al servizio degli interessi delle multinazionali”.

Tímea Szabó, co-leader del partito Párbeszéd, ha detto che il primo ministro “tradisce il suo stesso popolo perché la legge sugli schiavi farà a pezzi milioni di famiglie” Ha chiesto resistenza, che “dovrebbe continuare fino a quando il governo non ritirerà la legge sugli schiavi”.

Il deputato indipendente Bernadett Szél ha affermato che l’unico modo per porre fine all’oppressione è lottare contro di essa in unità.

Ágnes Vadai, deputata della Coalizione Democratica, ha affermato di essere stufa del governo che calpesta tutti tollerando truffatori e ladri”.

Il deputato Jobbik Andrea Varga-Damm ha detto che stanno manifestando perché “il governo si è rivoltato contro il proprio paese e il popolo”.

È stato letto alla folla un messaggio del vescovo cattolico Miklós Beer, che ha invitato i manifestanti ad astenersi dalla violenza, ha espresso il suo rispetto per la determinazione dei manifestanti, ma ha avvertito che incendi dolosi e violenza minano la loro intenzione di raggiungere obiettivi pacifici.