Due ragazze ungheresi che aiutano le generazioni in Africa

La situazione delle donne in Africa dal punto di vista umanitario è devastante: possiedono un solo capo di abbigliamento che non potranno mai togliersi, e hanno accesso solo a tali contraccettivi che hanno effetti collaterali imprevedibili Due giovani donne ungheresi dell’Unione africana ungherese hanno intrapreso un viaggio per alleviare la vita delle donne africane.

Il AHU lancia diverse missioni mediche e altri che si concentrano sull’insegnamento alle donne e ai bambini schiavi dei soldati di mestieri utili alla società e con i quali possono guadagnarsi da vivere.

Allora perché le donne? Il presidente dell’AHU, Sándor Balogh, fa riferimento ad un antico detto africano:

se insegni a un uomo a fare qualcosa, allora hai insegnato a una persona, ma se insegni qualcosa a una donna, allora hai insegnato a un’intera generazione.

Globoporto riferisce che Zsófia Könczöl e Kamilla Kiss stanno partendo per l’Africa per un compito missionario Zsófia è già stata lì due volte, l’ultima volta incaricata di redigere un rapporto riguardante i bisogni delle comunità africane Uno dei suoi punti principali era la situazione delle donne, compreso l’accesso all’igiene di base (compresi i lavaggi e le pratiche durante le mestruazioni) e imparare a cucire, in modo da poter avere più di un capo di abbigliamento Le donne di un piccolo villaggio in Uganda, in questo modo, impareranno a fare il sapone e come segare i cuscinetti.

Zsófia e Kamilla stanno portando con sé donazioni di scarpe, poiché c’è un enorme bisogno anche di scarpe: le donne possono facilmente prendere il raffreddore e, correndo a piedi nudi, sono esposte ai parassiti che vivono nella polvere Tra le donazioni ci sono assorbenti lavabili, grazie a Emilla Designpad, termometri (possono essere utilizzati per controllare il ciclo mestruale e sapere quando avviene l’ovulazione).

Acquisteranno macchine da cucire localmente in Africa e, una volta che tutti avranno imparato a cucire, la gente del posto potrà stabilire tra loro un orario per le macchine e insegnare anche alle generazioni successive.

I progressi possono essere realizzati attraverso diversi passi più piccoli, come mostrano le missioni africane

la prima missione a Manafwa fu un medicale unaLa seconda sarà dedicata alle donne, mentre ce ne sarà una terza, incentrata su qualche altro aspetto dell’igiene, con forse una quarta missione che insegnerà alle donne i trucchi e le pratiche delle pulizie. Sándor Balogh sostiene questa argomentazione ricordando una storia africana di un ragazzo che raccoglieva stelle marine portate a riva e rigettate in acqua. Quando gli è stato chiesto perché si preoccupa di svolgere un compito così inutile, dopo tutto, sta salvando le vite solo di una manciata di creature tra i milioni, ha risposto: quelle che rimangono lavate a terra sicuramente moriranno, ma quelle che butto indietro vivranno.

Zsófia e Kamilla si trovano ad affrontare un compito difficile, poiché le due società e nazioni sono così diverse che i metodi di insegnamento che funzionano in Ungheria potrebbero non funzionare in Africa e, inoltre, potrebbero offendersi se vengono corretti dopo aver commesso un errore.

foto: globoport.hu

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