La Corte Suprema scagiona la cameraman che ha preso a calci i migranti dalle accuse di condotta disordinata

Martedì la Kúria, la corte suprema ungherese, ha dato il via libera una cameraman che ha preso a calci e inciampato migranti che hanno sfondato un cordone di polizia vicino alla stazione di frontiera di Röszke nel settembre 2015 di accuse di condotta disordinata.

In un comunicato, la Kúria ha osservato che la cameraman stava coprendo la situazione dell’immigrazione clandestina vicino al confine serbo-ungherese e ha preso a calci due migranti che correvano davanti agli agenti di polizia e ha tentato di prenderne a calci un terzo.

I Kúria hanno ritenuto che i tribunali di primo e secondo grado che hanno emesso verdetti nel caso avevano violato le norme del diritto materiale penale quando hanno ritenuto colpevole l’imputato e l’hanno condannata alla libertà vigilata.

La corte ha stabilito che le azioni della cameraman non costituivano un comportamento antisociale e pertanto non potevano essere classificate come condotta disordinata.

Allo stesso tempo, la Kúria ha dichiarato illegali e “moralmente disapprovabili” le sue azioni, aggiungendo che costituivano un comportamento turbolento, che conta come un reato minore.

I Kúria, tuttavia, si sono pronunciati per chiudere il caso, rilevando che il termine di prescrizione del reato era scaduto.

L’anno scorso, un tribunale di Szeged ha ritenuto la camerawoman colpevole di condotta disordinata e sl’ha condannata a tre anni di libertà vigilata con una sentenza vincolante.

La cameraman era al confine per filmare filmati per il canale online N1TV.

Immagine in primo piano: www.youtube.com/euronews

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *