La massima corte ungherese: incostituzionale la modifica della legge sulla gestione delle acque

La legge ungherese modificata sulla gestione delle acque, che il parlamento ha accettato a luglio, è incostituzionale, ha dichiarato mercoledì la Corte costituzionale in una sentenza.

L’emendamento esentava la perforazione di pozzi di profondità inferiore a 80 metri e progettati esclusivamente per uso domestico dall’obbligo di essere segnalati e approvati dalle autorità.

Presidente János Áder ha deferito la legge alla Corte Suprema, che l’ha definita incontrollata acqua il ritiro potrebbe danneggiare gli ecosistemi e le riserve idriche vulnerabili. Potrebbe anche contribuire a un calo della qualità dell’acqua, che potrebbe rappresentare un rischio per la salute pubblica.

In considerazione del fatto che solo il 4 per cento dell’approvvigionamento idrico dell’Ungheria proviene dall’interno dei suoi confini e che l’Ungheria è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici, una gestione responsabile delle forniture idriche sotterranee è di particolare importanza, ha affermato la Corte costituzionale.

La Corte Suprema ha ora rinviato l’emendamento al Parlamento per una revisione.

Foto: Notizie quotidiane Ungheria

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