Guardian: è tempo che l’Ue cacci l’Ungheria

In un recente, graffiante articolo d’opinione, l’editorialista del Guardian Owen Jones chiede il Unione europea cacciare l’Ungheria per “fare beffa dei ‘valori dell’ UE’” La criminalizzazione delle ONG, un recente scandalo omofobico e lo spostamento delle Fondazioni della Società Aperta a Berlino da Budapest sono tra i segnali allarmanti e le conseguenze dell’ulteriore discesa del paese nell’autoritarismo, scrive.
Jones mette in guardia contro la rapida evoluzione dell’Ungheria in una” autoritaria, dove le norme democratiche fondamentali e i diritti umani vengono violati casualmente, un modello che l’Europa non può permettersi di ignorare.
Identifica la legge “Stop Soros” recentemente approvata come l’ultimo passo verso la realizzazione delle famose visioni di Orbán di una democrazia “illiberale”. La legge approvata rende praticamente impossibile qualsiasi assistenza ai richiedenti asilo, poiché criminalizza qualsiasi attività che possa essere descritta come un aiuto ai rifugiati. Inoltre, introduce una tassa del 25% su tutte le ONG che sostengono la migrazione”.
In altre parole, le ONG che hanno qualcosa di positivo da dire sugli immigrati saranno praticamente multate.

Aggiunge poi come le campagne anti-Soros di Orbán abbiano cacciato le Fondazioni della Società Aperta da Budapest a causa di un contesto politico e giuridico sempre più repressivo, e menziona la controversia in giro Università dell’Europa Centrale, che potrebbe anche dover lasciare l’Ungheria a causa di ostilità legale e politica Secondo Jones,
“I media statali promuovono la propaganda filogovernativa e diffamano l’opposizione; i media filogovernativi stanno acquistando pubblicazioni indipendenti; i media contrari o critici nei confronti di Orbán sono sotto crescente pressione.”
Jones ricorda anche un recente scandalo che ha coinvolto l’Opera di Stato ungherese, in cui il musical Billy Elliot è stato cancellato dopo che un giornale online filogovernativo ha pubblicato un editoriale in cui affermava che è stata la propaganda“omosessuale” a trasformare i ragazzi ungheresi in omosessuali” (nonostante il fatto che l’unico personaggio gay è stato tagliato dalla produzione statale ungherese).
Jones si lamenta del fatto che tutto ciò sta accadendo con il silenzioso rispetto dell’Unione Europea, con il partito Fidesz di Orbán che rimane membro del Partito Popolare Europeo, nessuno dei quali ha rimproverato l’Ungheria. Chiede l’attivazione dell’articolo 7 del trattato di Lisbona che chiede a tutti i paesi dell’UE di rispettare i valori dell’UE”, e fa riferimento anche alla commissione per le libertà civili del Parlamento europeo che ha riscontrato 12 violazioni in Ungheria.
Jones conclude dicendo che nel contesto della Brexit o del nuovo governo euroscettico italiano, quello dell’UE
“l’accettazione dei propri Stati membri che soccombono all’autoritarismo può rivelarsi la sua più grande minaccia esistenziale di tutte.”
Immagine in primo piano: MTI

