Diplomatico ungherese nominato assistente segretario da Trump

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha nominato Tibor Peter Nagy assistente del segretario di Stato per gli affari africani Rapporti dell’indice.hu. Dopo essere emigrato negli Stati Uniti nel 1956, Nagy ha servito come diplomatico americano dal 1978 al 2003 come ambasciatore in diversi paesi Africano stati. Leggi la sua vita movimentata qui sotto.

Tibor Peter Nagy è nato nel 1949 La sua famiglia è emigrata durante il Rivoluzione del 1956 prima in Austria, poi negli Stati Uniti con il padre e la seconda moglie. Essendo in mezzo a conflitti politici, caratterizzava già la sua infanzia, poiché suo padre fu arrestato e incarcerato durante le tumultuose ’56 volte, mentre sua madre fu ricattata per divorziare da lui. Come raccontò Nagy in un’intervista del 2010, già in questo periodo ricevette un’educazione “parallela”, poiché suo nonno era molto anticomunista.

Dopo alcune settimane in un campo di immigrazione nel New Jersey, il Nagy si trasferì a Washington Mentre suo padre si stava facendo strada come ingegnere, Nagy imparò la lingua, andò nei campi estivi e frequentò le comunità ungheresi

dove divenne un anticomunista amaro e radicale,

i motivi per cui è diventato un repubblicano impegnato In seguito si è laureato alla Texas Tech University.

Tornato a Washington, divenne un funzionario pubblico, e dopo aver conseguito un certificato di diplomazia, fu prima di stanza in Zambia dal 1979 al 1981, a questo seguì l’isola delle Seychelles, dove monitorarono i satelliti russi e combatterono bande di mercenari Poi venne il Kenya con missioni di pace, poi due anni in Etiopia.

Dopo una pausa a Washington, continuò per tre anni in Togo, fino al 1990, dopo una piccola deviazione in Camerun arrivò la caotica Nigeria e poi la dittatura similmente corrotta in Guinea dal 1996 al 1999, qui assistette perlopiù operazioni di aiuto umanitario e fu persino nominato cavaliere da un leader locale, in seguito tornò in Etiopia e si ritirò dalla diplomazia nel 2003, diventando professore universitario in Oklahoma, poi in Texas.

Nel 2008, si è offerto volontario nella campagna di Obama; nel 2012, già sosteneva il repubblicano Mitt Romney, ha assistito in due campagne anche nel 2016, anche se non ha specificato quale Per un breve periodo, è diventato di nuovo diplomatico in Nigeria, poi è tornato all’università, da dove si è ritirato l’anno scorso.

Nagy è stato molto critico nei confronti della situazione politica in Ungheria Dopo la caduta della cortina di ferro, ha pensato di tornare indietro, ma alla fine ha deciso di non farlo.

“L’Ungheria ha calpestato la strada della corruzione e del nepotismo Temo che dovranno percorrere la stessa strada dei paesi dell’Africa E spero che ne escano velocemente Non ci sono pari opportunità, non c’è stato di diritto, le politiche delle minoranze nei confronti dei Rom sono razziste e odiose Quindi non sono entusiasta dell’Ungheria come lo sono stato una volta.”

Il diplomatico ha tre bandiere sulla scrivania: una americana, una ungherese e una del Texas Si descrive come americano al 110% ma anche ungherese al 100%.

Immagine in primo piano: https://www.youtube.com/watch?v=XZ0SBL-QDK4

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