Pasqua in Ungheria (Pasqua in Ungheria) le origini di una vacanza

La parola ungherese per Pasqua è “húsvé” (“prendere meat”), che ha origine dal fatto che il primo giorno di Pasqua è la chiusura dei 40 giorni di digiuno A Csíkményság, la processione durante la Pasqua è spesso chiamata “kikerülés” (“avoidance”), che mostra somiglianze con la parola originale inglese per Pasqua: Pasqua.

Secondo il Magyarvagyok.hu, la Pasqua e le sue relative festività appartengono alle feste mobili, in quanto non sono correlate alla stessa data nel calendario giuliano tradizionale È calcolata secondo il movimento della luna, quindi la data della Pasqua è stata dibattuta molte volte.

Pesach o la “Easter” ebraica è la base della festa europea; secondo la tradizione israelita, questo era il giorno in cui i figli d’Israele fuggirono dalla schiavitù egiziana Secondo l’Antico Testamento, le famiglie egiziane furono colpite dalle dieci piaghe, ma l’Angelo della Morte evitò le case ebraiche perché erano contrassegnate con sangue di agnello. Questa è la ragione per cui la Pasqua viene spesso definita “avoidance.”

Un periodo di preparazione precede la Pasqua chiamata digiuno (Nagyböjt), che commemora il digiuno di 40 giorni di Gesù durante il suo viaggio nel deserto La chiusura ufficiale delle festività legate alla Pasqua è la Pentecoste (Pünkösd in ungherese) In latino, tutto questo periodo è chiamato Settanta giorni, poiché dura complessivamente settanta giorni.

La Pasqua è soprattutto la celebrazione della risurrezione di Gesù Cristo nel mondo cristiano.

È la festa clericale sia più antica che più importante La domenica che precede la Pasqua è la Domenica delle Palme, la celebrazione dell’arrivo di Gesù a Gerusalemme tra una folla che saluta con rami di palma Il Giovedì Santo commemora l’Ultima Cena e l’arresto di Cristo, mentre il Venerdì Santo è il lutto della sua condanna a morire sulla croce Infine, il Sabato Santo viene celebrato con una processione, poiché questo giorno è dedicato alla profezia che si avvera e alla risurrezione di Gesù la domenica di Pasqua.

Uno dei simboli meno conosciuti della Pasqua in Ungheria è l’amentino, che è stata anche una delle erbe più importanti della medicina tradizionale. Gli ungheresi pensavano che avesse poteri mistici, quindi spesso lo bruciavano per proteggere la casa da qualsiasi cosa dannosa.

L’agnello è l’animale iconico della Pasqua, almeno tra la popolazione più religiosa Ha due motivi: in primo luogo, come abbiamo accennato sopra, il sangue degli agnelli proteggeva gli ebrei dalle dieci piaghe d’Egitto nell’Antico Testamento.

Nel Nuovo Testamento, invece, l’agnello si riferisce a Cristo, che era “sacrified” per la salvezza dell’umanità, proprio come gli agnelli sacrificali nell’antica tradizione israelita.

Per le persone meno interessate al cristianesimo, l’animale iconico più significativo della Pasqua è il coniglio. È difficile spiegare la sua relazione con la festa, ma probabilmente il coniglio è diventato un simbolo della Pasqua a causa della sua fertilità.

Il coniglio è imparentato con le uova di Pasqua per qualche motivo molti sostengono che le uova colorate siano effettivamente deposte dai conigli (gli studiosi sostengono però che questo malinteso affonda le sue radici nella cultura tedesca Nelle aree di lingua tedesca, è consuetudine regalare faraone con le sue uova. La faraona è Haselhuhn o semplicemente Hasel in tedesco, mentre Hase significa coniglio. Questa potrebbe essere la fonte del mescolamento che si diffuse in molti paesi situati al di fuori dei paesi DACH.

A proposito di uova: è anche strettamente correlato alla Pasqua, soprattutto per il suo legame con la fertilità.

Anche noi mangialo durante la Pasquama probabilmente la sua colorazione e decorazione è la tradizione più importante. Il colore più diffuso è il rosso, poiché si ritiene che questo colore abbia poteri divini o magici. Sebbene nei negozi siano già disponibili vernici speciali, i pittori tradizionali usano la buccia di cipolla cotta per recuperare questo colore.

È stata una tradizione per lungo tempo soprattutto nell’Europa orientale (“Eastern Europe”) tingere le uova con erbe e altre piante, o talvolta cocciniglie In seguito apparvero anche uova multicolori, così come quelle con scritte sopra Le iscrizioni erano scritte con cera sul guscio, che in seguito fu graffiata, rivelando le lettere bianche La scritta poteva variare dai nomi attraverso messaggi ai simboli cristiani Le giovani fanciulle di solito acquistavano le uova dipinte da donne decoratrici di uova professioniste.

In Ungheria, la tradizione dei cosiddetti locsolkodás è strettamente legata alle uova dipinte: cospargere le ragazze di profumo o cospargere di acqua in modo più tradizionale il pozzo (!) I giovani vengono regalati da queste uova decorate Sia le uova da aspersione che quelle di Pasqua simboleggiano la fertilità e i germogli della nuova vita.

Le uova decorate con motivi diversi sono chiamate “hímestojás” (“fingle eggs”) in Ungheria.

I giovani spesso competono tra loro su chi può raccogliere più uova durante l’aspersione.” Ci sono diversi giochi regionali legati alle uova in alcune regioni del paese. Ad esempio, a Kecskemét, gli uomini duellano in modo da iniziare a colpire le uova l’uno contro l’altro e il cui uovo si rompe prima perde la partita. Un’altra usanza popolare è lanciarsi le uova l’una verso l’altra: chi non cattura l’uovo lanciatogli non troverà il coniuge per un altro anno almeno secondo la leggenda.

Le uova sono state anche oggetto di riti mistici Alcune persone le usavano per la predizione del futuro: rompevano un uovo e lo versavano in un bicchiere d’acqua e mostrava come sarebbe stato il raccolto dell’anno prossimo In alcuni luoghi, le fanciulle nascondevano il guscio d’uovo accanto al portico della casa Credevano che la professione del loro futuro marito sarebbe stata la stessa del primo uomo che entrasse in casa.

Le uova potrebbero essere diventate i simboli della Pasqua soprattutto perché il pollame di solito iniziava a deporre le uova in quel periodo dell’anno, portando il segno della primavera e della nuova vita come un naturale parallelo alla risurrezione di Cristo.

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